Bella impresa di Kei Nishikori: cancella 4 matchpoint, batte Ferrer e adesso sfida un super Federer. Ma che paura può avere se quando fa shopping in Giappone si deve travestire? 
Kei Nishikori Ferrer ha centrato i quarti battendo Ferrer, finalista in carica

Di Riccardo Bisti – 26 marzo 2014

 
E’ stato il giorno di Federer e Murray, certo. E’ stato l’ennesimo giorno di Alexandr Dolgopolov, strepitoso nello schiantare alla distanza Wawrinka. Ma il martedì del Sony Open sarà ricordato soprattutto per l’impresa di Kei Nishikori, capace di lottare per oltre tre ore contro David Ferrer. E batterlo. Il solo punteggio di 7-6 2-6 7-6 rende l’idea della battaglia, ma tanti fattori la rendono ancora più speciale. Intanto la capacità di cancellare quattro matchpoint (il tie-break del terzo è finito 11-9), poi la portata e le motivazioni dell’avversario. Ferrer era in gran forma, riposato e ben deciso a confermare la finale di 12 mesi fa. E poi, per il giapponese, Miami è il torneo di casa. Quando aveva 14 anni lo spedirono a Bradenton, presso l’accademia di Nick Bollettieri. Non conosceva una sola parola d’inglese, ma ben presto capì che sarebbe diventata casa sua. Oggi l’accademia è di proprietà della IMG, così come il torneo di Miami. Si sente a casa più che a Tokyo, dove pure ha vinto il torneo lo scorso anno. In fondo, il Grandstand di Miami (semivuoto) è meno stressante delle attenzioni morbose che gli dedicano in Giappone, destinate ad aumentare la prossima settimana, quando proverà a guidare il Sol Levante a una storica semifinale di Coppa Davis. Nel frattempo ha centrato i quarti di un Masters 1000 per la terza volta in carriera e affronterà Roger Federer, che nel match più atteso della sessione diurna ha letteralmente massacrato Richard Gasquet. Una lezione di tennis che può spaventare. Eppure, dopo quel che gli accade in Giappone, Nishikori non ha paura di nulla.
 
La sua popolarità ha raggiunto livelli smisurati. “Quando metto piede a casa, la situazione diventa un po’ pazza – ha confessato – a volte devo travestirmi per andare a fare shopping”. Per questo, che problema può esserci nell'affrontare Federer? Tra l'altro lo ha già battuto (Madrid 2013), anche se non era il vero Roger. Il segreto del nuovo Nishikori? Facile: l’aiuto di Michael Chang. Misurato e cauto come quando giocava, l’americano si è inserito senza traumi nel team guidato dall’argentino Dante Bottini. “Apprezzo molto lo stile di Michael. Durante gli allenamenti è rilassato, ma trasmette una certa intensità. E può ancora palleggiare ad ottimi livelli”. Per Nishikori, il Sony Open vale doppio anche per ragioni di sponsor. 10 anni fa, fu proprio la Sony a finanziare il suo trasferimento negli Stati Uniti. Fu l’amministratore delegato Akio Morita a scommettere su di lui. La Sony credette talmente in Nishikori da utilizzarlo in alcuni filmati dimostrativi. Qualche anno fa, bastava mettere piede in un qualsiasi centro commerciale per vedere le immagini di un allenamento di Nishikori e apprezzare le "meraviglie" degli schermi piatti Sony. Oggi il legame è terminato. “Ma è bello vedere il nome del mio vecchio sponsor. Mi hanno aiutato tantissimo”. Lo scorso anno, Kei era salito al numero 11 ATP e vanta vittorie su Federer, Tsonga, Djokovic. Ma gli manca la continuità per fare il grande salto. “In alcune giornate posso battere i top-10, ma non sempre. La continuità deve diventare la chiave del mio gioco”. Adesso le cose vanno meglio, anche grazie a un inglese sempre migliore. “Ricordo il mio discorso quando vinsi a Delray Beach nel 2008. Non potevo neanche ringraziare il mio coach. Però è stato utile. E per fortuna in campo non si parla”.
 
Come detto, nei quarti se la vedrà con Federer. Lo svizzero ha giocato un match perfetto contro Gasquet, lasciandogli la miseria di tre game. “Ho giocato bene, ho servito bene, ho tenuto le risposte in campo e sono rimasto aggressivo. E ho costretto Gasquet a sbagliare” ha detto lo svizzero, sempre più sorridente, sempre più felice. E probabilmente supererà David Ferrer a fine torneo, risalendo in quarta posizione. Lo svizzero gli ha fatto i complimenti a Nishikori per il modo in cui ha chiuso la partita. “Ci siamo affrontati solo un paio di volte, ma spesso ci siamo allenati insieme, quindi lo conosco bene. Per me potrebbe essere un vantaggio l’aver giocato così poco (ha impiegato 49 minuti per vincere, ndr), mentre lui è rimasto in campo più di tre ore. Vedremo domani, ma sono certo che Kei darà tutto quello che ha, come sempre”. Molto bene anche Andy Murray, che ha schiantato Tsonga con un rapido 6-4 6-1 e adesso sfida Novak Djokovic (6-3 7-5 a Robredo). Orfano di Ivan Lendl, lo scozzese sta probabilmente giocando il suo miglior tennis stagionale. E ha vinto l’ultimo scontro diretto contro Nole, nella finale di Wimbledon dello scorso luglio.
 
MASTERS 1000 MIAMI – OTTAVI DI FINALE
Rafael Nadal (SPA) vs. Fabio Fognini (ITA)
MilosRaonic (CAN) b. Benjamin Becker (GER) 6-3 6-4
Alexandr Dolgopolov (UCR) b. Stanislas Wawrinka (SUI) 6-4 3-6 6-1
Tomas Berdych (CZE) vs. John Isner (USA)
Roger Federer (SUI) B. Richard Gasquet (FRA) 6-1 6-2
Kei Nishikori (GIA) b. David Ferrer (SPA) 7-6 2-6 7-6
Andy Murray (GBR) b. Jo Wilfried Tsonga (FRA) 6-4 6-1
Novak Djokovic (SRB) b. Tommy Robredo (SPA) 6-3 7-5