A Shanghai, Djokovic stende Lopez e fa autocritica ai microfoni: “su alcuni aspetti posso ancora crescere”. Nadal intanto continua a farlo: regola Raonic senza complimenti e cercherà la rivincita con Wawrinka. Murray passa, Nishikori battuto da Anderson.“Chi si accontenta gode… così così”, cantava Luciano Ligabue nella sua 'Certe Notti'. L'ha preso alla lettera Novak Djokovic, che di compiacersi non ne vuole proprio sapere. Nel 2015 sta tenendo un rendimento incredibile, nelle ultime settimane ancora di più, ma guai ad abbassare la guardia, anche solo per un secondo. E così capita addirittura che dopo aver stritolato l’ennesimo avversario, in conferenza stampa il campione di Belgrado riesca addirittura a concentrarsi su ciò che può ancora migliorare nel proprio tennis. Secondo molti proprio nulla, secondo lui più di un aspetto. “Credo che il livello di tennis che sto esprimendo – ha raccontato – sia la combinazione di due cose: mantenere costante il rendimento, la performance, e continuare a lavorare su ciò che ancora posso migliorare. Sono fatto così, penso sempre che ci sia qualcosa in cui crescere, e mi impegno per trovarlo”. Quest’anno ha fatto a pezzi tutti, ha vinto tre Slam e altri sei tornei, ma continua a pensare di poter migliorare in ogni zona del campo. “È una delle cose che mi spinge ad andare avanti, a cercare di fare sempre meglio. Mi motiva a giocare di più, ad allenarmi meglio”. Ne fanno le spese tutti gli altri, ultimo Feliciano Lopez, battuto 6-2 6-3 negli ottavi del Masters 1000 di Shanghai. L’unica colpa dello spagnolo, se così la si può definire, è il doppio fallo commesso sul 3-2 del primo set. Un solo attimo di distrazione che è bastato al carro armato ‘Nole’ per lasciarlo al palo, e allungare fino al settimo successo consecutivo senza cedere più di tre game a set. Qualcosa di eccezionale. “Non credo ci sia un segreto – minimizza il serbo – ma penso dipenda da varie cose: da come ti senti, da come giochi, da come gioca l’avversario. Sicuramente non mi aspettavo tanti match così comodi, questo mi dà molta fiducia”. Il prossimo a provare a rompergli le uova nel paniere sarà Bernard Tomic, che nell’ultimo match di giornata (spostato di campo per anticipare i tempi ma terminato comunque dopo le 24) ha vinto in tre set una splendida battaglia contro Gasquet, impreziosita da una valanga di vincenti. Un messaggio per Djokovic?
LE AMBIZIONI DI MURRAY
Nei quarti allo Shanghai Rolex Master ci sarà anche Andy Murray, che si è guadagnato un posto dopo una battaglia di due ore e trenta minuti contro John Isner, domato 6-7 6-4 6-4. Ha lasciato il primo set dopo essere stato colpito e affondato da una precisa smorzata del rivale sul 2-1 del tie-break, ma poi si è difeso con i denti negli altri due parziali. Ha cancellato complessivamente sette palle-break, e gli è bastato violare il servizio rivale un paio di volte per prendersi il successo. Nonostante la deludente eliminazione agli ottavi allo Us Open, il britannico è appena tornato sul secondo gradino del ranking mondiale, che diventa dunque il suo obiettivo per il finale di stagione. Gli danno una mano i quasi 1.000 punti persi da Federer in Cina, ma il traguardo (mai raggiunto prima) dipenderà anche dal suo rendimento fra Shanghai, Bercy e (forse) le ATP Finals. I giornalisti l’hanno spinto a guardare oltre i prossimi tornei, cercando di analizzare la sua situazione in chiave futura, con uno spunto manco troppo velato: riuscirà mai a prendere Djokovic? “Quest’anno – ha spiegato – ho una bella chance di chiudere al secondo posto, sarebbe la prima volta, è certamente un obiettivo. Sono parecchio lontano da Djokovic, ma in fondo non sono così tanti i match che fanno la differenza. Si parla di semifinali e finali nei tornei del Grande Slam, gli incontri che assegnano più punti. Se vorrò diventare numero uno del mondo dovrò vincere un paio di match in quelle situazioni (o anche tre o quattro, visti gli oltre settemila punti di distanza, ndr). Spero di potercela fare il prossimo anno”. Nel frattempo, a separarlo dalla sua quarta semifinale a Shanghai – dove ha vinto già due volte – troverà Tomas Berdych, protagonista di un gran match contro Gilles Simon. Ci aveva perso 7 volte su 11, due delle quali a Shanghai, e a Wimbledon uscì (ab)battuto in tre set. Ma stavolta ha dominato lui, passando con un doppio 6-3.
NADAL CONTINUA A CRESCERE
Non conviene fidarsi troppo: probabilmente il vero Nadal non tornerà mai più. Ma per la seconda settimana consecutiva sta mostrando interessanti segnali di crescita. Dopo la finale a Pechino, il maiorchino è nei quarti a Shanghai dopo aver disinnescato due bombardieri come Karlovic e Raonic, tornando a battere un top ten dopo sei tentativi andati male. Non gli succedeva da Madrid, e l’ha fatto con un brillante 6-3 7-6, senza mai cedere la battuta (non la perde dal primo game del match d’esordio) ma soprattutto mostrando di avere un margine interessante sull’avversario, cosa che negli scorsi mesi gli capitava raramente. “Oggi non mi sentivo nervoso come al solito – ha detto lo spagnolo – e in campo mi sono divertito”. Buona parte della ritrovata sicurezza e serenità passa dal servizio, fondamentale negli ultimi due giorni. “Ho vinto gli ultimi due tie-break senza cedere un punto in battuta, significa che riesco a controllare meglio le mie emozioni. Un paio di mesi fa sembrava una cosa impossibile. Ma quando vinco facilmente i turni di battuta non significa solo che funziona il servizio, vuol dire che gioco bene da fondocampo”. Ci dirà qualcosa in più il confronto di venerdì contro Wawrinka, che quest’anno l’ha dominato al Foro Italico con un match stellare, e si è preso i quarti vincendo una durissima battaglia contro Marin Cilic. L’altra sfida della parte bassa sarà invece fra Jo-Wilfried Tsonga, che ha messo fine in rimonta al bel torneo di Albert Ramos, e Kevin Anderson, bravo a confermare i progressi degli ultimi mesi, approfittando di un match così così di Nishikori. Aggrappandosi al servizio il sudafricano l’ha spuntata 7-6 7-6, cancellando quattro set-point per regalarsi il miglior risultato stagionale in un Masters 1000. Con grandi chance di mettere piede in semifinale per la prima volta in carriera.
MASTERS 1000 SHANGHAI – Ottavi di finale
Novak Djokovic (SRB) b. Feliciano Lopez (ESP) 6-2 6-3
Bernard Tomic (AUS) b. Richard Gasquet (FRA) 6-3 6-7 6-4
Andy Murray (GBR) b. John Isner (USA) 6-7 6-4 6-4
Tomas Berdych (CZE) b. Gilles Simon (FRA) 6-3 6-3
Rafael Nadal (ESP) b. Milos Raonic (CAN) 6-3 7-6
Stan Wawrinka (SUI) b. Marin Cilic (CRO) 7-5 6-7 6-4
Kevin Anderson (RSA) b. Kei Nishikori (JPN) 7-6 7-6
Jo-Wilfried Tsonga (FRA) b. Albert Ramos-Vinolas (ESP) 6-7 7-5 6-4
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