di Fabio Bagatella – foto Getty Images
La teutonica contesa tra il monte Kilimangiaro e Martina Navratilova si è conclusa con un sostanziale pareggio. Un problema respiratorio ha costretto l’inossidabile campionessa ad interrompere l’arrampicata a poco più di 1000 metri dalla vetta, ma gli 80,000 dollari raccolti dalle laute donazioni e i numerosissimi messaggi di stima ed affetto trasformano l’impresa non riuscita di Martina in motivo di orgoglio se non in vero e proprio successo.
All’inizio della scorsa settimana, in compagnia di 27 coraggiosi tra cui il ciclista disabile tedesco Michael Teuber, già protagonista alle Paraolimpiadi, e la stella del badminton britannico Gail Emms, Martina Navratilova iniziava la scalata al Kilimangiaro (Tanzania nord-orientale), che con i suoi 5985 rappresenta la vetta regina del continente africano nonché uno dei vulcani più alti al mondo. Scopo della coraggiosa impresa: la raccolta di fondi per la Laureus Sport for Good Foundation, un associazione benefica che da un decennio promuove progetti di assistenza ai giovani meno fortunati e più bisognosi attraverso l’attività sportiva.
L’avventura della 54enne Martina si è tuttavia fermata a 4500 metri, poco più di mille metri dalla vetta: dopo quattro giorni di difficoltà dovute alle pessime condizioni atmosferiche, la Navratilova è infatti rimasta vittima di un malore. Trasportata in elicottero all’ospedale di Nairobi, in Kenya, le è stato diagnosticato un edema polmonare acuto causato dall’eccessiva altitudine. Drenata l’ingente quantità di liquido presente nei polmoni che le impediva sostanzialmente di respirare, l’ex leader mondiale si è prontamente ristabilita ed è stata presto dimessa.
Comprensibilmente delusa per non aver portato a termine un progetto che preparava da questa estate, la Navratilova ha avuto comunque modo di congratularsi e festeggiare con i soli 18 compagni d’avventura capaci, due giorni dopo il suo abbandono, di raggiungere il traguardo dei 5985 metri. La scalata del Kilimangiaro ha fruttato alla Laureus Sport for Good Foundation la considerevole somma di 80,000 dollari (poco più di 60.000 euro). Per Martina, che nel febbraio scorso era stata operata per una neoplasia mammaria ed aveva terminato solo all’inizio dell’estate la terapia radiante, una moltitudine di attestati di sostegno ed incoraggiamento da tutto il mondo. Con la consapevolezza che c’è sempre tempo e modo per riprovarci…
© 2010 “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati