ROLAND GARROS – Riscatto azzurro dopo due giorni difficili. Bolelli supera Arnaboldi nel derby e sfida Ferrer, Seppi vince un match difficile e la Giorgi si “regala” la Kuznetsova.

Di Riccardo Bisti – 28 maggio 2014
(La foto in home page è di Tonelli – FIT)

 
L’Italia ha ripreso a funzionare. Ottima notizia, in questo Roland Garros un po’ pazzo. In un martedì umido ma senza pioggia, avevamo cinque azzurri in gara. Ne abbiamo spinti quattro al secondo turno: tenendo conto che l’unico sconfitto, Andrea Arnaboldi, arriva dal derby contro Simone Bolelli, c’è da essere soddisfatti. Ed è giusto dedicare la copertina proprio a Simone, il cui successo certifica il ritorno nel tennis che conta. “Non voglio pormi obiettivi precisi, so che ci sarà da soffrire” disse nei giorni del rientro. Nemmeno lui pensava di scalare così rapidamente una classifica che sembrava una montagna ripida e piena di ostacoli. Invece ha vinto tre tornei challenger, ha passato un turno a Roma ed ecco un altro passo importante a Parigi. Da aprile, ha vinto 17 partite su 18. L’unica sconfitta è giunta contro Milos Raonic, ormai stabile tra i top-10. E il prossimo avversario si chiamerà David Ferrer, finalista in carica. Sarà un match durissimo, forse il peggiore possibile, e non solo per i precedenti che dicono 4-0 per lo spagnolo, su tutte le superfici e senza aver ceduto un set. Simone cercherà di essere il più aggressivo possibile, magari di strappargli un set. Sarebbe fondamentale per la famosa "confidence" in vista della stagione sull’erba, che potrebbe riportarlo tra i top-100. Ma sarà ancora più importante giocare su un campo principale. Forse non sarà il Philippe Chatrier (Ferrer ci ha già giocato al primo turno), ma sarà comunque un palcoscenico importante. E Simone ne ha bisogno, forse più di altri. Contro Arnaboldi ha gestito il match con autorità, evitando complicazioni nel secondo set, quando il canturino si era riportato fino al 4-4. Ferrer è “da corsa”, ma Simone può dargli qualche schiaffo. Da parte sua, Arnaboldi continua nel suo percorso di crescita, che si tramuterà in un best ranking. Forse non entrerà tra i top-20 come gli era riuscito da junior, ma a 26 anni può togliersi soddisfazioni che sembravano ormai fuori portata.
 
SEPPI CUCINA GIRALDO
Andreas Seppi ha colto un risultato molto importante. Accreditato dell’ultima testa di serie, gli era capitato Santiago Giraldo, forse il più forte tra gli esclusi dal seeding. Invece l’altoatesino si è imposto con un convincente 6-3 7-5 6-3, risultato in controtendenza con gli ultimi due mesi. Andreas non aveva convinto, mentre il colombiano era dato in forma strepitosa. Seppi ha buoni ricordi al Roland Garros: due anni fa colse gli ottavi e per poco non puniva niente meno che Novak Djokovic. A differenza di quanto gli accade spesso, è partito fortissimo (5-1 nel primo set), prendendo subito un set di vantaggio. Molto bravo nel secondo (ripreso dopo essere stato sotto 3-1 e poi 4-2), è planato tranquillamente verso la vittoria nel terzo. Adesso avrà un match tutt’altro che impossibile contro Juan Monaco. L’argentino è più terraiolo di lui, ma sta vivendo una stagione molto difficile. A inizio anno si era addirittura parlato di ritiro per un problema fisico che non riusciva a risolvere. Si è leggermente ripreso, ma non è certo il top-10 di due anni fa. Seppi può farcela e regalarsi un terzo turno contro Ferrer. Il sogno sarebbe un derby azzurro contro Bolelli, ma non bisogna esagerare con le illusioni. Purtroppo Andreas ha pagato un leggero scadimento in classifica che lo costringerà ad affrontare uno dei più forti già al terzo turno. Ma arrivarci, date le premesse, può comunque essere un buon risultato. Monaco permettendo.
 
GIORGI, ADESSO ARRIVA IL TEST CHE CONTA
In mattinata, Camila Giorgi aveva mostrato di essersi svegliata piuttosto bene dopo il rinvio del match previsto lunedì. Il 6-4 6-3 su Bojana Jovanovski le regala la prima vittoria a Parigi, ma non è così indicativo. Non certo per Camila, capace di qualsiasi cosa (nel bene e nel male…), ma perché gli ultimi risultati della serba erano tutt’altro che incoraggianti. Su un Campo 4 gremito di spettatori, la Giorgi ha servito piuttosto bene fino al 6-4 5-3, quando si è fatta prendere da un pizzico di tensione e ha commesso tre doppi falli. E’ ugualmente riuscita a chiudere, ma questa vittoria va inserita nel contesto giusto: ovvero, è giunto contro un’avversaria non al top della forma. Perché la Giorgi, per quanto sia capace di tutto, da qualche mese è diventata piuttosto lineare nei risultati. Un eventuale successo contro Svetlana Kuznetsova, vincitrice del Roland Garros nel 2009, sarebbe molto più significativa. Batterla a Parigi potrebbe essere ancor più importante del successo di otto mesi fa contro la Wozniacki a Flushing Meadows.