ITALIA 1-1 ARGENTINA – Splendido match di Fabio Fognini, che con la maglia della nazionale si conferma una garanzia. Il ligure prima domina, poi usa la testa nei momenti delicati, trasformando il match con Juan Monaco in una passeggiata. Al Ct Baratoff è 1-1, in attesa del doppio. Per l’Italia in campo l’inedita coppia Fognini/Lorenzi. (Foto Costantini / FIT)– Che dire: effetto Davis. O effetto Pesaro, o semplicemente il Fabio Fognini che l’Italia vorrebbe sempre vedere. Quello che quando indossa la t-shirt azzurra con la scritta ITALIA si trasforma in un leader, riduce gli alti e bassi ai minimi termini, scalda il pubblico a suon di vincenti e sembra un maestro dei punti importanti. Quando testa, braccio e gambe vanno d’accordo, il peso della responsabilità finisce per diventare solamente una spinta in più, così può succedere di vederlo ridicolizzare per 6-1 6-1 7-5 un ottimo giocatore quale Juan Monaco, e confermare la sensazione della vigilia: per l’Italia l’uomo chiave sarà lui. Dopo la deludente sconfitta di venerdì di Andreas Seppi, eccolo riportare in parità il duello del Circolo Tennis Baratoff fra Italia e Argentina, dopo un match completamente diverso dal precedente. Ieri la sfida è stata in bilico per buoni tratti, oggi invece fino al 6-1 6-1 3-1 sembra di vedere sì una partita di Coppa Davis, ma di quelle dei gruppi zonali, dove “pro” e amatori si intrecciano con un risultato ovviamente scontato. Fognini sembrava il professionista navigato, che vincerebbe anche da fermo, mentre Monaco pareva il dilettante, in barba a un curriculum migliore quasi a ogni voce rispetto a quello dell’azzurro. È stato fra i primi 10, ha vinto 9 tornei ATP, ha un’esperienza immensa, ma i tempi migliori sono alle spalle. Sorprende sapere che le uniche due semifinali in carriera a livello Masters 1000 le ha giocate sul cemento (a Miami e Shanghai), dato che per funzionare il suo tennis di grinta e rotazioni dev’essere supportato da una condizione fisica strepitosa, quella che dopo il lungo stop per l’infortunio al polso non ha ancora ritrovato.

PRIMA IL TENNIS, POI LA TESTA
Senza l’aiuto delle gambe da maratoneta e con un tennis che gli ha regalato il primo (!) vincente nel quarto game del terzo set, per “Pico” non ha funzionato nemmeno il tentativo di buttarla sulla lotta. Non è mai riuscito a obbligare Fabio a giocare fuori dalla ”confort zone”, e le sue palle tanto cariche quanto poco veloci gli hanno fatto letteralmente il solletico, permettendogli di tenere il gioco in mano e far pesare l’immenso divario tecnico. L’azzurro colpiva sempre la palla come e dove voleva, aspettava due o tre colpi e poi accelerava a piacimento, rispondeva sempre: sembrava francamente di un’altra categoria. Addirittura, dopo i primi due set i giornalisti argentini (tantissimi a Pesaro: dopotutto da loro la Davis è un credo, rafforzato da quattro finali perse su quattro) hanno lasciato la tribuna stampa, perché parevano non esserci spiragli di rimonta. In realtà uno è arrivato e pure bello grosso, quando Fabio ha accusato un piccolo passaggio a vuoto (l’unico in  1 ora e 39) consegnando il 3-3 al rivale, ed è iniziata la lotta. Dopo aver mancato col diritto una palla per il nuovo allungo, il ligure si è trovato 15-40 in risposta, ma nel momento più importante del match si è difeso con la giusta attenzione, mostrando maturità. È vero che Monaco sembrava averne molto meno, ma chissà quanti ne ha vinti in carriera di match partiti malissimo e poi svoltati per qualche episodio. Fognini è stato bravissimo a non permettergli di farsi pericoloso, passando anche sopra un problema con le racchette. Ne ha chiesta una più tesa, invece gliene è arrivata una meno tesa e si è un po’ spazientito, ma ha tenuto salda la concentrazione.

PROBABILE DOPPIO FOGNINI-LORENZI
Sul 3-4 la prima palla-break l’ha cancellata lui, sulla seconda Monaco ha sparacchiato fuori un diritto e la partita è tornata nei binari giusti, girando definitivamente tre game più in là. Fognini è tornato a splendere, ha acceso gli spalti strappando la battuta all’argentino sul 5-5 (con una splendida volèe smorzata a chiudere il game) e poi ha raccolto il lunghissimo applauso dopo i quattro punti che gli hanno dato la vittoria, facendo scattare in piedi papà Fulvio e una felicissima Flavia Pennetta, arrivata oggi a Pesaro a sostenere gli azzurri. “Ho giocato un match incredibile fino al 3-1 al terzo – ha detto Fabio a caldo ai microfoni di SuperTennis – poi c’è stato un piccolo calo abbastanza normale, dopo due set perfetti. Per il resto ho fatto ciò che dovevo fare: non gli ho lasciato l’iniziativa, gli ho sempre preso il tempo. Sono contento di come è andata, è un punto molto importante. Ora c’è il doppio: una doccia, un po’ di riposo e si torna in campo”. Per l’Argentina sicura la coppia Del Potro-Pella, mentre per l’Italia potrebbe esserci un cambio in corso. Come da tradizione, Barazzutti ha indicato la coppia Lorenzi-Cecchinato (i due non schierati in singolare), ma era piuttosto scontato che in campo ci sarebbero andati di nuovo Fognini e Seppi. Tuttavia, durante Fognini-Monaco ai più attenti non è sfuggito il fatto che l’altoatesino sia rimasto tutto il match a tifare per il compagno, mentre Lorenzi è rientrato negli spogliatoi a metà incontro. Un messaggio fin troppo chiaro.

COPPA DAVIS – Quarti di finale

ITALIA – ARGENTINA 1-1
Federico Delbonis (ARG) b. Andreas Seppi (ITA) 7-6 3-6 6-3 7-6 
Fabio Fognini (ITA) b. Juan Monaco (ARG) 6-1 6-1 7-5
Fognini/Lorenzi (ITA) vs Del Potro/Pella (ARG) ore 15