ROLAND GARROS – Inizia male il torneo delle azzurre: in attesa di Errani e Giorgi, vanno fuori anche Vinci e Knapp. Avanti la Pennetta, che peraltro ha un buon tabellone.
Di Riccardo Bisti – 26 maggio 2014
Poteva iniziare meglio. Il Roland Garros Made in Italy ha generato cinque sconfitte su sei, in attesa dell’esordio di Fabio Fognini e del rinvio dell’incontro di Camila Giorgi (uno degli effetti della pioggia, caduta a intermittenza su Bois de Boulogne). E’ presto per fare un primo bilancio, anche perché martedì esordiranno altri sei italiani, ma ci si aspettava qualcosa di più. Il sorriso arriva da Flavia Pennetta, brava a tenere a distanza la modesta austriaca Patricia Mayr-Achleitner. Un doppio 6-2 che apre spiragli interessanti. Al secondo turno, Flavia se la vedrà con la svedese Johanna Larsson, non un fulmine da guerra. Tra l’altro, al primo turno, ha usufruito delle pessime condizioni di Maria Kirilenko. La Pennetta vanta un paio di ottavi di finale in questo torneo: nel 2008 colse una bella vittoria contro Venus Williams, ma poi si arrese a Carla Suarez Navarro. All’epoca fu una grande delusione, col senno di poi si può dire che perse contro una delle migliori terraiole. Nel 2010, anno dello storico successo di Francesca Schiavone, avrebbe potuto esserci un derby nei quarti, ma Flavia si fece sorprendere da Caroline Wozniacki. Quest’anno ha la chance di fare ancora meglio. In caso di passaggio al terzo turno, dovrebbe pescare Eugenie Bouchard: se è vero che ha appena vinto il primo titolo WTA in carriera, la canadese deve ancora imparare molti segreti del rosso. E negli ottavi ci sarebbe Angelique Kerber, forse la top-10 che fa meno paura. Partite difficili, ma lo scoglio davvero insormontabile non c’è. Contro la Mayr-Achleitner è stata molto brava al servizio, tirando otto ace e concedendo poco e nulla. Quattro break, due per set, le hanno permesso di archiviare la pratica.
ANSIA PER ROBERTA
Grande delusione per Roberta Vinci. La sconfitta ci può stare, ma fa male il modo in cui si è arresa a Pauline Parmentier. Contro la francese non aveva perso un set in quattro precedenti, e tutto procedeva senza intoppi anche stavolta. Al momento della seconda interruzione per pioggia, la tarantina era avanti 6-3 3-1 ma al rientro non c’era più, anche condizionata da un problema alla coscia sinistra che nel terzo set le ha impedito di muoversi. E’ stato un lento scivolare verso la sconfitta, maturata col punteggio di 3-6 6-3 6-2. C'è un po’ di preoccupazione per il doppio, dove dovrà difendere la finale dello scorso anno, conquistata con Sara Errani. A proposito della Errani, dall’infermeria arrivano buone notizie sulle sue condizioni fisiche: il professor Pierfrancesco Parra ha confermato che la distrazione di secondo grado del tendine tensore della fascia lata sinistra è totalmente assorbito. Per questo, la romagnola dovrebbe essere al 100% per l’esordio contro Madison Keys, molto atteso in virtù dei grandi risultati degli ultimi anni e la finale di otto giorni fa a Roma. Al contrario, finisce subito l’avventura di Karin Knapp. La semifinale a Norimberga non è bastata a darle slancio: l’altoatesina si è arresa con un netto 6-4 6-0 alla tedesca Mona Barthel. Un break al settimo gioco del primo set ha spedito avanti la Barthel, che poi non ha avuto problemi a chiudere. Per Karin è la decima sconfitta stagionale al primo turno. A Wimbledon avrà molta tensione addosso: non dovesse confermare gli ottavi dell’anno scorso, rischia di precipitare in classifica.
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