Ottimi successi per Flavia Pennetta e Sara Errani: la pugliese supera Vika Azarenka, pescando per la prima volta gli ottavi a Miami, mentre la romagnola disintegra alla distanza Garbine Muguruza. Dovrebbero essere loro le singolariste di Fed Cup. 

Corrado Barazzutti avrà tratto ottime indicazioni. Miami è l'ultimo grande torneo prima dell'impegno di Fed Cup, quando l'Italia sfiderà gli Stati Uniti di Serena e Venus Williams. Dopo quattro bidoni consecutivi, le sorellone ci saranno e non importa se si giocherà a Brindisi, un'oretta di volo in più rispetto alle tradizionali destinazioni italiane. Brindisi è anche casa di Flavia Pennetta, grande protagonista nel pomeriggio della Florida, laddove non aveva combinato granchè in 10 apparizioni. Strano, per una che adora il cemento all'aperto. A 33 anni compiuti, si è tolta lo sfizio di raggiungere la seconda settimana anche a Crandon Park. Lo ha fatto nel migliore dei mondi, battendo una ex numero 1 nonché ex campionessa di questo torneo: Victoria Azarenka. Di più: dopo il 6-1 6-1 rifilato a Jelena Jankovic al turno precedente, la bielorussa aveva ricordato di avere un obiettivo ben preciso: tornare al numero 1 WTA. “Non voglio averne altri” aveva tuonato. “Penso che tornerà, ha solo bisogno di un po' di tempo – ha detto la Pennetta, che di infortuni se ne intende – non è mai facile riprendere dopo un periodo di stop”. Lei ha già pagato pegno e ha intascato gli ottavi con un bel 7-6 7-6 che lascia intendere la sua qualità, la sua capacità di giocare bene i punti importanti. Certo, avrebbe preferito battere la bielorussa nella semifinale dello Us Open 2013, ma allora c'era una divario troppo grande. E se Flavia è rimasta più o meno la stessa, forse è addirittura migliorata, Victoria ha ancora un po' di strada da percorrere. Questo non toglie nulla alla bontà della prestazione di Flavia, capace di tirare 32 colpi vincenti a fronte di 30 errori. Difficilissimo, su un campo così lento e contro una grande avversaria.


I PRECEDENTI CON LA HALEP

In realtà avrebbe potuto vincere ancora più agevolmente, poichè si è trovata 5-3 sia nel primo che nel secondo set. Ma in entrambi i casi, la voglia di vincere della Azarenka è emersa con vigore. In fondo, in questi tre mesi, aveva perso soltanto contro top-20. Flavia ne è uscita, ma le vale tranquillamente. Sul cemento, poi, ancora di più. Ha giocato la sua partita gagliarda, con personalità, nei momenti chiave ha offerto qualcosa in più. “Abbiamo giocato entrambe molto bene” ha sentenziato a fine partita, ben lieta di raccogliere altri punti in vista di un periodo in cui non avrà granchè da difendere, e magari potrà riacciuffare le top-20. Flavia gioca con serenità, è tranquilla, sa di non avere più molto da chiedere. O meglio: vuole sempre qualcosa di più, magari quella medaglia olimpica auspicata da papà Oronzo, ma se si ritirasse domani non avrebbe nulla da rimproverarsi o da rimpiangere. Negli ottavi non pescherà Camila Giorgi, ma lo spauracchio Simona Halep, già battuta tre volte su tre. Precedenti che accendono entusiasmo e ottimismo. Due di questi risalgono al 2013, anno in cui Simona cominciò a vincere un torneo dopo l'altro (ne intascò 6). “Ma lei è migliorata molto – si schernisce Flavia – le proverò tutte per vincere”. La Halep è in serie positiva, ma non ha sempre convinto. Contro la Giorgi è stata molto puntuale, ma Flavia ha un tipo di gioco molto diverso. E allora si può sperare in un exploit.


LE ALTRE CROLLANO, SARITA NO

I risultati del Miami Open stanno dando una mano a Barazzutti: di fatto, la formazione per affrontare gli Stati Uniti è quasi fatta, almeno per il singolare. Dovrebbero giocare Sara Errani e Flavia Pennetta. Non è una questione di classifica, ma di sensazioni. Le stesse sensazioni che ha ritrovato Sara nel bel successo contro Garbine Muguruza. Partiva sfavorita, anche secondo i bookmakers, ma ha lentamente sgretolato il castello della spagnola e l'ha spazzata via nel terzo set, chiudendo con un convincente 4-6 6-4 6-1. Sono le vittorie che la esaltano: lei correva come una trottola, l'avversaria era via via più annebbiata, fino ad alzare bandiera bianca negli ultimi game: dall'1-1 al terzo, la Errani ha intascato cinque giochi di fila e si è aggiudicata 11 degli ultimi 12 punti. Numeri che incoraggiano, anche in vista della stagione sul rosso. Sara ha iniziato la preparazione in ritardo, ma sembra in linea per raggiungre il top della condizione per Roma e Parigi, i tornei a cui tiene di più. Ma intanto c'è da giocare a Miami, dove la lentezza della superficie le sta dando una grossa mano. E potrebbe essere un aiuto anche negli ottavi contro Sabine Lisicki, immediata rivincita dopo la sconfitta a Indian Wells. La tedesca, semifinalista in California, sembra rinata. Cristopher Kas, neo-coach, deve aver trovato le corde giuste per motivarla e spingerla ad allenarsi con più efficacia. In nottata ha superato Ana Ivanovic ed è avanti negli scontri diretti contro l'azzurra. Ma questa Errani può sperare di fare un passetto in più, anche solo per ricordare alle americane che a Brindisi non sarà una passeggiata. Dovranno lottare fino all'ultima goccia di sudore.

 

WTA PREMIER MANDATORY MIAMI – Terzo Turno

Flavia Pennetta (ITA) b. Victoria Azarenka (BLR) 7-6 7-6

Sara Errani (ITA) b. Garbine Muguruza (SPA) 7-6 7-6