Parola di Marin Cilic, che aveva aderito al torneo asiatico a inizio stagione. “Mi alleno regolarmente, le partite sono un di più. E poi c'è Ivanisevic con me”. Ma non tutti la pensano così.

Di Riccardo Bisti – 4 dicembre 2014

 

L'International Premier Tennis League è giunta al giro di boa. Ci sarà tempo per fare considerazioni e commenti. I giocatori la stanno vivendo con un giocoso spirito da esibizione e non c'è grosso interesse per i risultati. Oggi, a un mese dall'inizio della nuova stagione, il tema più importante riguarda la preparazione per il 2015. L'IPTL può davvero essere un ostacolo, oppure si può integrare con gli allenamenti? Rafael Nadal ha rinunciato a un contratto milionario per non pregiudicare la sua routine, ed anche Alize Cornet ha preferito la meno impegnativa Champions Tennis League (“Le 4-5 settimane di preparazione in vista dell'Australia sono sacre” ha detto la francese). Ma c'è anche chi non ha resistito al richiamo dei dollari, anche se quest'anno ha vinto uno Slam. Insieme a coach Goran Ivanisevic, il campione dello Us Open Marin Cilic si è recato nelle Filippine e poi a Singapore. Ed è convinto che l'IPTL sia un'aggiunta perfetta alla sua preparazione. Dopo il trionfo a New York ha avuto qualche problema fisico e non ha fatto una gran figura al Masters, ma rifiuta con decisione la tesi secondo cui l'IPTL sarebbe un ostacolo alla preparazione invernale. “Non so se si può parlare di vacanza, sarà comunque un periodo di allenamento” ha detto. Dopo le ATP World Tour Finals, il croato ha staccato per 10 giorni, poi ha ripreso ad allenarsi. “L'IPTL fa parte di tutto questo. Sto facendo le cose giuste, mi alleno e gioco a tennis. I match pomeridiani sono soltanto un'aggiunta”. Cilic gioca per gli UAE Royals, team con sede a Dubai, e si è detto molto felice del suo impegno. Nel team c'è anche Goran Ivanisevic, impegnato nei singolari delle “leggende”.


LA NUOVA DIREZIONE DEL TENNIS

“Ho dato la mia adesione all'IPTL già a inizio stagione. La cosa più importante è che in squadra ci sia anche Goran, in modo che la nostra programmazione sia la stessa. E avrò tutto il tempo per preparare al meglio l'Australian Open. Sono molto fiducioso: dopo la fine dell'IPTL avrò ben 20 giorni prima dell'esordio stagionale a Brisbane”. Parlando del prossimo Slam, il croato ha ammesso che la recente vittoria allo Us Open lo ha proiettato sotto la luce dei riflettori. “Non c'è dubbio che per me sarà una nuova sensazione. Ci saranno nuove aspettative, ma è quello per cui ho lavorato a lungo: essere in grado di fare partita contro i migliori e fare bene nei grandi eventi. Credo che la prossima stagione sarà ancora più aperta e potremmo vedere un nuovo vincitore Slam”. Non c'è dubbio che la vittoria di Stan Wawrinka all'Australian Open abbia segnato una strada nuova, portando il tennis in una direzione irreversibile, con più protagonisti rispetto agli ultimi 5-10 anni, segnati dal dominio dei soliti noti. “Nel 2014 Nishikori ha giocato un tennis incredibile, Dimitrov ha avuto una grande stagione, Raonic non ha sbagliato quasi niente. Tutto questo ha fatto capire a tanti giocatori che le fasi decisive dei grandi tornei non sono così irraggiungibili”. Al dibattito si è aggiunto anche Gael Monfils. “Il tour è cambiato un po', e sono cambiati anche i giocatori – ha detto – spero che l'anno prossimo io possa inserirmi nella nuova generazione”. A patto che 'sta benedetta IPTL non diventi un problema per la preparazione. A parte le frasi di circostanza, lo scopriremo soltanto a inizio stagione, con i primi verdetti dell'Australian Open.