Un Nishikori in cattive condizioni raccoglie appena due giochi contro Novak Djokovic. Senza potersela giocare al massimo, il giapponese ha dato vita a uno spettacolo mediocre. Nole ringrazia e incassa la 23esima vittoria di fila. Per il giapponese sarà il caso di andare avanti? 

Se a qualcuno non fosse ancora chiaro, la fame di Djokovic è ben lungi dall'essere placata. Si presenta alle ATP World Tour Finals, al termine di una stagione pazzesca, e impiega pochi minuti per mettere all'angolo Kei Nishikori. Ne impiega qualcuno in più, poco più di un'ora, per chiudere l'incontro. Un doppio 6-1 che non racconta molto, se non la superiorità di Djokovic scontata e mai messa in discussione, nonché un mucchio di perplessità sulle condizioni di Nishikori. E le riserve scalpitano, forse ancor più motivate di lui. Davvero difficile il racconto di un incontro che non c'è stato. Si inizia con un break immediato, al secondo gioco. Altre opportunità, nel quarto, per Nole. L'impassibile e indomito giapponese cerca di rimanere a galla. Si salva dal 4 a 0. Ma ormai Nole ha inserito il pilota automatico e non concede nulla. O quasi. E quel quasi è dettato dalla disarmante sicurezza e superiorità con le quali dispone del malcapitato Kei. Lo spettacolo latita. Arriva un altro break al sesto gioco, dopo una serie imbarazzante di errori da parte del giapponese. Errori che sanno di resa. Quando non è passata nemmeno mezz'ora Il primo set si chiude 6-1. Boris Becker, in tribuna, sembra quasi annoiato. Il 36 % di punti vinti con la prima, da parte di Nishikori, sono lo specchio disarmante di quel che (non) sta accadendo in campo.


UNA PARTITA DA DIMENTICARE

Ci si chiede se ci sarà vita sul parquet, almeno nel secondo set. Secondo set che si apre con il break immediato di Djokovic. Che smorza qualsiasi parvenza di (possibile) equilibrio. E' un'esecuzione, una lezione financo immeritata. Non è chiaro dove finiscano i meriti di Djokovic e inizino i demeriti del giapponese. Sugli spalti si odono applausi, ammirati, quando Nishikori costringe ai vantaggi Nole. Ma sono gli ultimi e unici afflati di orgoglio. Il serbo è impassibile, si avventura in colpi improbabili persino per la sua classe. Ma può permetterselo: nemmeno mettendosi d'impegno può rimettere in vita un avversario che non è mai sceso in campo. La partita non c'è e non c'è mai stata. Il secondo set, come il primo, si chiude sul 6-1. Con tre doppi falli nell'ultimo gioco da parte del nipponico. Partita da dimenticare. Per entrambi i contendenti. E adesso vien da chiedersi che senso abbia continuare il Masters per questo Nishikori. Ok, i soldi. Ma vedete altre ragioni? A fine partita, neanche sudato, Djokovic si è preso altra gloria con la consegna del trofeo destinato al numero 1 ATP. Domenica prossima vorrà sollevarne un altro. 

 

ATP WORLD TOUR FINALS – Gruppo Stan Smith

Novak Djokovic (SRB) b. Kei Nishikori (GIA) 6-1 6-1

Roger Federer (SUI) vs. Tomas Berdych (CZE)