AUSTRALIAN OPEN – Niente da fare: ancora una volta, lo spagnolo supera Federer e centra la sua terza finale in Australia. Su 11 sfide Slam, Nadal ne ha vinte 9. Un dato che pesa.
Le fasi salienti dell'ennesimo successo di Nadal su Federer

Di Riccardo Bisti – 24 gennaio 2014


Tocca iniziare, ancora una volta, con una storica frase di Rino Tommasi che ha fatto infuriare i tanti tifosi di Roger Federer: “Come si fa a pensare che Federer sia il più grande di sempre, se non siamo nemmeno sicuri che sia il più grande della sua epoca?”. In realtà ci sono sensazioni empiriche, oltre a un mucchio di statistiche, che alimentano questa convinzione. Ma il dubbio, almeno quello, è legittimo. Ormai doveroso. Lui e Rafael Nadal si sono affrontati 33 volte, con 23 successi dello spagnolo. Una percentuale di vittorie del 70%, che diventa ancora più severa se ci limitiamo ai tornei del Grande Slam. Su undici scontri diretti, lo spagnolo ne ha vinti nove. Gli unici successi di Federer risalgono a due finali di Wimbledon (2006 e 2007). Qualcosa vorrà pur dire. Così come stupisce la cronica incapacità di Federer nel trovare una chiave tattica contro il tennis dello spagnolo. La semifinale dell’Australian Open 2014 ha messo a nudo una realtà durissima. Nemmeno il campo veloce, la racchetta più grande e i consigli del neo-guru Stefan Edberg sono serviti. Ciò che ha colpito, in questo match, è stata l’ineluttabilità del risultato. E’ stata una lenta esecuzione, un’agonia durate 2 ore e 24 minuti in cui non si è mai avuta la sensazione che lo svizzero potesse farcela. Questo, ancor più della sconfitta, è l’aspetto più scoraggiante per Roger. Tanti record sono ancora nelle sue mani e probabilmente li conserverà, ma c’è un dato che pesa come un macigno. Un macigno che scende come una valanga dalle spiagge di Manacor e va a sbattere sulle strade di Basilea: salvo miracoli, Federer uscirà sconfitto dalla rivalità contro Nadal. Non si era mai visto (mai!) un aspirante GOAT così deturpato negli scontri diretti contro un rivale. Il 7-6 6-3 6-3 di Melbourne lo ha certificato. C’era tutto affinchè Roger ce la facesse, a partire da un Nadal martoriato alla mano. Gliel’hanno rimessa in sesto a tempo di record grazie a un macchinario giunto direttamente dalla Spagna, denominato Indica. Il fatto è che Nadal non ha certo giocato la sua miglior partita. Gli è bastato applicare la sua consueta tattica, fatta di pesanti botte da fondocampo e qualche colpo ad effetto, ottimo per minare la fiducia di Roger. La cosa migliore di Nadal? L’ottima percentuale di prime palle (65%) e la medesima efficacia tra prima e seconda.
 
Si potrebbe pensare che Federer non sia sceso a rete un sufficiente numero di volte. Ci vuole un approfondimento. Roger ha attaccato in 42 occasioni, portando a casa 23 punti. Un bottino poco più che sufficiente, ma in effetti 42 tentativi su 191 punti non sono un granchè. E’ poco più del 20%. Alla vigilia, con la suggestione di Stefan Edberg nel suo angolo, tanti ipotizzavano una percentuale del 50%, addirittura del 70%. Qualcuno sognava un sistematico serve and volley, magari accompagnato dal chip and charge. Perché non lo ha fatto? Davvero qualcuno pensa che lo svizzero sia stupido? Ovviamente no. Roger possiede una notevole lucidità, è un campione anche per questo. La risposta, probabilmente, sta nell’impossibilità di farlo. Il pesante topspin di Nadal lo sbatte fuori dal campo, impedendogli di pianificare l’attacco. Ed anche il rovescio bimane, colpo di relativa debolezza, trova angoli decisamente acuti che destabilizzano il gioco di gambe di Federer. E così certi numeri diventano improvvisamente chiari. In tre set, lo svizzero ha commesso 50 errori gratuiti. Il doppio di quelli dello spagnolo. La cronaca è scarna, perché non ci sono stati colpi di scena, momenti da vero batticuore. Nonostante le premesse, non è stata la più memorabile delle loro sfide. Dei tre match australiani, di sicuro il meno interessante. Federer ha giocato un buon primo set, ma le crepe erano già ben visibili. Si è salvato da 15-40 sul 3-3, ed ha schivato un’altra palla break sul 4-4. Nel tie-break, ha commesso due errori gravissimi, concedendo due minibreak a Rafa con una volèe in rete e un banale errore di dritto. La partita ha preso la piega definitiva nel sesto game del secondo set, quando Nadal ha trasformato la sua prima palla break dopo sette occasioni sciupate. Un dritto a uscire lo ha portato sul 4-2 e gli ha spianato la strada al successo nel set. Quando ha servito sul 5-3, il capolavoro. Federer è salito 0-30, ma sul 15-30 si è salvato con un gran dritto lungolinea in risposta a uno dei migliori rovesci di Federer, al termine di uno scambio di 22 colpi. La semifinale è finita lì. Nel terzo set sono saltati gli schemi, come una partita di calcio che resta in equilibrio fino all’ottantesimo ma che poi finisce 5-1. Dopo aver visto un solo break in due set, nel terzo ce ne sono stati quattro. A Rafa rideva ancora una volta, esaltato dalla sua affannosa ma affascinante rincorsa all’illusorio titolo di GOAT.

In finale partirà strafavorito contro Stanislas Wawrinka. A parte le sensazioni mostrate in semifinale, i precedenti fanno male. Molto male. Nadal ne ha vinti 12 su 12, con un bilancio di 26 set a 0. Paradossalmente, lo svizzero di Losanna ha qualche arma che manca allo svizzero di Basilea (un rovescio a una mano più incisivo, una palla un filo più pesante), ma è (molto) meno campione di lui e ha alcuni difetti su cui Nadal già medita di picchiare. A Melbourne è arrivato Pete Sampras, che domenica premierà il vincitore nel giorno in cui festeggerà i 20 anni dal suo primo trionfo a Melbourne. Quando si è ritirato, pensava che i suoi 14 Slam fossero un primato irraggiungibile, o almeno duraturo. Invece Federer ha impiegato sette anni per sfondarlo, e Rafa potrebbe clamorosamente raggiungerlo, magari mentre dall’altra parte di Melbourne risuoneranno i fuochi d’artificio. Domenica sarà l’Australia Day, ma potrebbe essere un altro Nadal Day. Uno dei più importanti della sua carriera. 

AUSTRALIAN OPEN 2014 – SEMIFINALI
Stanislas Wawrinka (SUI) b. Tomas Berdych (CZE) 6-3 6-7 7-6 7-6
Rafael Nadal (SPA) b. Roger Federer (SUI) 7-6 6-3 6-3

FINALE
Rafael Nadal (SPA) vs. Stanislas Wawrinka (SUI) domenica, ore 9.30 (diretta Eurosport)