La giuria di ESPN ha stabilito che Serena Williams è stata l’atleta di maggior impatto nel 2013. Un trionfo che fa bene al tennis e certifica il suo status di personaggio a 360 gradi.
Serena Williams è tornata a vincere il Roland Garros dopo 11 anni
Di Riccardo Bisti – 16 dicembre 2013
Non avrà la chioma bionda di Maria Sharapova, e nemmeno le sue lunghe leve. Anche per questo, la russa guadagna più di lei. Ma Serena Williams è nettamente più forte sul campo da tennis. Ed è quello che conta, almeno per i libri di storia. Tra 20 anni, pochi ricorderanno gli accordi di Masha con Tag Heuer piuttosto che con Porsche. Mentre i 17 Slam di Serena (ma aumenteranno…) e i 9 anni di imbattibilità contro la russa saranno ben incisi nella memoria. E non è un caso che la giuria di ESPN Magazine l’abbia collocata al primo posto nella classifica delle atlete più “impattanti” del 2013. Un dominio assoluto, fedele specchio di quanto mostrato sul campo. Le cifre sono ben note: 11 titoli WTA e 78 partite vinte, come non le era mai successo. E così ha messo in un angolo la cestista Brittney Grinet e tutte le altre (Missy Franklin, Diana Nyad, Abby Wambach, Elena Delle Donne, Maya Moore, Inbee Park, Candace Parker e Alex Morgan). Serena Williams ha creato un’aura di mito attorno a sé. Fino a 12 mesi fa, era la più forte di tutte, ma solo quando si impegnava. Il nuovo regime (coach Patrick Mouratoglu e tanti piccoli dettagli) l’ha resa un mito, pronta a prendersi un posto nella storia. I 24 Slam di Margaret Court sono lontanucci, ma Serena non ha nessuna intenzione di mollare. Il prossimo obiettivo è l’aggancio-sorpasso ai 18 di Martina Navratilova e Chris Evert. Ad oggi, non ci sono segni di cedimento. Per adesso, l’età che avanza ha portato soltanto benefici (una maggiore maturità) e nessuna controindicazione (eventuale logorio fisico).
“In questo momento, non riesco a immaginare la mia vita senza una racchetta da tennis” ha detto dopo il trionfo ai WTA Championships. Nel corso della sua carriera, non è stato sempre così. Eppure, Serena ha avuto un ruolo-chiave nella storia. In una recente apparizione a Buenos Aires, ha detto che lei e la sorella Venus hanno cambiato il tennis. Alludevano all’immagine, alla loro provenienza…ma hanno avuto grossi meriti anche sul piano tecnico: fino agli anni 90, il tennis femminile era fatto di un atletismo non troppo spinto. Le sorelle Williams lo hanno portato su un altro piano. Per restare al passo, le altre giocatrici sono dovute diventare più forti sul piano fisico e migliorare nei colpi di inizio gioco. Nonostante tutto, Serena resta irraggiungibile. Quando è al top, nessuna la può avvicinare. In tempi recenti, solo Victoria Azarenka ha provato a starle dietro. L’ha anche battuta un paio di volte, ma ha pagato dazio finendo la benzina con due mesi d'anticipo. Serena ha avuto la fortuna di trovarsi la strada spianata dalla sorella Venus, di un anno più grande. E’ stata lei a fare da parafulmine per i loro modi di fare, la presenza di papà Richard e tutto quello che comportava la presenza di due ex figlie del ghetto. Con l’aiuto della sorella, si è inserita nello star system e oggi è l’atleta più ricca di sempre, con oltre 54 milioni di dollari conquistati in carriera, di cui oltre 12 solo quest’anno.
Da quando si allena con Patrick Mouratoglu, che è pure diventato il suo fidanzato, ha lo sbalorditivo bilancio di 124 vittorie e 6 sconfitte. Se è vero che l’appetito vien mangiando, a sentire le sue dichiarazioni, sembra che non abbia mai amato il tennis come oggi. Il suo segreto sta lì, in una grande motivazione. Certo, un calo fisico è dietro l’angolo. Ma non va dimenticato che la sua carriera è stata costellata di pause, forzate e non. Mentre le altre giocatrici si bruciavano, giocando 30 settimane all’anno, lei ha sempre anteposto la qualità della vita al sacrificio estremo. Non il massimo della professionalità, ma col senno di poi è stato un vantaggio. Serena non è un personaggio semplice. I suoi commenti sul caso di violenza sessuale a Steubenville non hanno denotato grande sensibilità, e il suo carattere ribelle l’ha spesso portata a scontrarsi con le colleghe (l’ultima, in ordine di tempo, è stata proprio Maria Sharapova alla vigilia di Wimbledon). Serena non ama la polemica gratuita, ma non ha neanche paura di dire la sua. Se lo può permettere. Anche per questo, si è scusata un paio di volte per quell’uscita infelice. Ma non si è mai scusata per quello che è. Ha imparato a convivere con i suoi difetti, a partire da un corpo che non è slanciato come quello della sorella. Non è una gentlewoman come vorrebbero i giudici di linea dello Us Open, ma è un personaggio autentico. I suoi pensieri più profondi emergono sempre, magari con un pugno d’esultanza o uno stentoreo “come on!”. Anche per questo, Serena Williams è una vincente. E il mondo del tennis la deve ringraziare, perché sta tenendo alta la popolarità del nostro sport in un paese, gli Stati Uniti, dove persino il soccer ne sta insidiando la popolarità.
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