Ecatombe di campioni al Queen’s e ad Halle: Murray perde l’imbattibilità sull’erba, mentre Nadal viene travolto da Dustin Brown. I bookmakers, tuttavia, non cambiano idea in vista di Wimbledon.
Di Riccardo Bisti – 13 giugno 2014
Le avvisaglie c’erano tutte. Rafael Nadal si era scavato la fossa da solo, dicendo che sarebbe andato al torneo di Halle soltanto perchè “gli dispiaceva” saltarlo per due anni di fila. Per lui, che al Roland Garros arriva in fondo di “default” è normale avere problemi con l’immediato cambio di superficie. Lo deve fare perchè Wimbledon è imminente, ma la sua carriera è colma di sconfitte nella settimana post-parigina. Soltanto una volta è arrivato in fondo, vincendo sui prati del Queen’s. Ma al torneo della Regina non tornerà mai più per evitare problemi fiscali. Il problema è che ad Halle non si trova. Il suo bilancio al Gerry Weber Open è agghiacciante: una vittoria e tre sconfitte. Ha sempre ceduto a tedeschi: l’ultimo giustiziere è Dustin Brown, il tennista-reggae, l’uomo più famoso del circuito minore. Rodato dal primo turno, perfettamente a suo agio col suo serve volley artigianale ma efficace, si è imposto con un netto 6-4 6-1. A tratti ha ridicolizzato Nadal, il cui borsone era ancora griffato Roland Garros. Sembrava un altro sport rispetto a Parigi. Brown è sceso in campo con una sola idea: picchiare a tutta forza e accorciare lo scambio. Ha funzionato alla perfezione, giacchè non ha concesso nulla a Rafa nei game di battuta. E in risposta ha fatto il suo dovere, con alcune soluzioni estemporanee e un pizzico fortunate. Nadal ha tenuto fino al 4-5, poi si è trovato sotto 0-40, ha cancellato i primi tre setpoint ma sul quarto ha messo in rete un dritto piuttosto banale. Di fatto, è stato l’unico grave errore della sua partita. Per il resto, Brown ha fatto il bello e il cattivo tempo, riducendolo a comparsa. E’ stata talmente facile che a fine partita non ha neanche esultato più di tanto.
BROWN, PROVA DEL NOVE IN ARRIVO
“Ho perso perchè il mio avversario ha giocato meglio – ha detto Nadal – allo stesso tempo, la transizione da terra ad erba è molto difficile, specialmente quando arrivi un po’ stanco e non sei al 100%. Ma ho provato a fare del mio meglio”. Poco da aggiungere, se non che questo risultato ha una valenza minima, quasi nulla, in chiave Wimbledon. A Londra i campi sono diversi, si gioca tre su cinque e Nadal sarà fresco e motivato. “Ho avuto tante belle vittorie, ma questo è il mio primo successo contro un numero 1. Poi è arrivato in Germania, sulla mia superficie preferita – ha detto Brown, che anni fa girava per i tornei minori a bordo di un camper – è arrivato tutto insieme. Ho cercato di impedire a Nadal di non mettere in pratica le cose che lo hanno reso un grande campione. Avevo un piano e ha funzionato alla perfezione”. Per Brown è la seconda vittoria in carriera contro un top-10: un paio di mesi fa aveva battuto John Isner a Houston. Nei quarti avrà un test delicatissimo contro Philipp Kohlschreiber, in gran forma e sempre pericoloso in Germania. Un paio d’anni fa, nell’unico scontro diretto, si impose proprio “Kohli”. La sconfitta di Nadal dà una mano a Federer, campione in carica, anche se ha avuto un esordio tutt’altro che positivo contro Joao Sousa. Dopo un pessimo primo set ha ritrovato un discreto rendimento e si è imposto col punteggio di 6-7 6-4 6-2.
IL POMERIGGIO NERO DI MURRAY
Paradossalmente, ancor più che la sconfitta di Nadal, sorprende il KO di Andy Murray al Queen’s. Lo scozzese cercava la 20esima vittoria consecutiva sull’erba, invece si è fatto sorprendere da Radek Stepanek al termine di una partita folle, soprattutto nel primo set. Incredibile ma vero, Andy ha sciupato otto setpoint prima di arrendersi col punteggio di 7-6 6-2. Nel secondo, contro un avversario che gli prendeva la rete con naturalezza, non ha trovato le forze, tecniche e mentali, per ribellarsi all’inerzia. Una sconfitta preoccupante perchè Murray teneva molto a questo torneo (già vinto tre volte). Ovviamente il lavoro di Amelie Mauresmo è ancora ingiudicabile, ma l’impressione è che Murray si sia sentito un po’ travolto dal clamore attorno alla sua scelta. Eppure dovrebbe essere abituato a gestire la pressione. “Ho grandi colpe per il primo set – ha detto – non so quanti setpoint ho avuto, ma alcuni erano sul mio servizio. Su questa superficie non puoi perdere un set in questo modo. La grande delusione nasce da lì. Nel secondo, poi, mi ha brekkato subito e non sono riuscito a tornare in partita”. Murray ha informato che si prenderà un paio di giorni di riposo “Perchè è dall’inizio del Roland Garros che gioco tutti i giorni. Poi domenica tornerò per l’evento benefico Rally for Bally, e da domenica sera inizierò a prepararmi per Wimbledon”. I risultati di questo folle giovedì hanno leggermente modificato le quote dei bookmakers in vista di Wimbledon: Murray è passato da 5 a 5.30, mentre Rafa è salito a 6. A quanto pare, i quotisti non credono molto alle indicazioni pre-torneo. Fossimo in Amelie Mauresmo, tuttavia, saremmo più preoccupati di Toni Nadal. Così, è una sensazione.
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