Rafa Nadal continua nel martellamento dei rivali. Fabio Fognini fa quello che può ma porta a casa quattro giochi. Semplicemente, non ha le armi per battere Nadal. Che adesso sfida Gulbis. 
Rafael Nadal ha iniziato la marcia verso il settimo titolo romano

Da Roma, Riccardo Bisti – 16 maggio 2013

 
Non è colpa di Fabio Fognini se Rafael Nadal è (forse) l’unico contro cui non ha neanche mezza chance. Il 6-1 6-3 con cui lo spagnolo ha esordito agli Internazionali BNL d’Italia ha ragioni (quasi) esclusivamente tecniche. Il “quasi” è dovuto alla tensione con cui Fabio è sceso in campo. Era come paralizzato dalla paura, dall'attesa generata da quasi 9.000 persone (a proposito, il Foro Italico ha fatto registrare un record di affluenza con oltre 27.000 spettatori tra diurno e serale). Fognini sembra sicuro di sé, ma non sempre è così. Faticava a tenere la palla in campo anche durante il riscaldamento. Tuttavia, la mente si è sciolta rapidamente, dopo appena due game. Per il resto, Fabio ha dimostrato di non avere le armi per mettere in difficoltà lo spagnolo, che sulla terra battuta continua ad essere un bulldozer. Quando inizia a spingere con il dritto, martella con un ariete che cerca di distruggere le mura della città assediata. Un forcing continuo, impressionante. E spesso vincente. Lo spagnolo ha vinto otto dei primi nove punti, poi si è avuta la prima delle due illusioni offerte da Fognini. Dopo aver tenuto il turno di battuta che l’ha condotto sull’1-2, si è procurato due palle break nel quarto game, peraltro con uno splendido rovescio incrociato. Un colpo giocato d’anticipo, quasi di controbalzo. Sicuramente una tattica studiata a tavolino, anche se di difficile realizzazione. La prima palla break è svanita con un rovescio in rete, sulla seconda Nadal si è inventato un interessante contropiede che ha messo fuori causa Fognini. Era l’inizio di una terrificante serie di 15 punti a zero, durata fino al 5-1 e 0-40 sul servizio di Fabio. L’azzurro ha cancellato i tre setpoint, ma ha ugualmente perso il servizio.

Quali sono i problemi di Fognini contro Nadal? Troppi. Il servizio non gli offre due punti gratuiti a game, la sua palla è troppo leggera e – di conseguenza – fatica a spingere. Al cambio di campo a fine primo set, gli altoparlanti del Campo Centrale hanno sparato "Try", famosa canzone di P!nk. Forse voleva essere un incitamento per Fabio, anche se il pezzo non ha esattamente un significato sportivo. Nadal teneva facilmente il primo turno di battuta, con Fognini incapace di leggere i servizi al corpo. Il break arrivava subito, sigillato da uno slice di Fognini volato via. Quando il pubblico stava per arrendersi, è arrivata la seconda fiammata di Fabio: si è procurato una palla break dopo un bello scambio e l’ha trasformata con una strepitosa risposta in slice, mal giudicata da Nadal. Sullo slancio saliva 2-2 e dava l’illusione di potersi giocare almeno un set alla pari. Ovviamente il maiorchino non era d’accordo e sigillava la partita nel sesto game, quando un rovescio steccato di Fognini lo conduceva sul 4-2. Gli ultimi minuti servivano ad allungare il minutaggio della partita (alla fine si supererà di un minuto l’ora di gioco) e a permettere a Fognini di conquistare un game in più rispetto a Starace contro Federer. Negli ottavi, per Nadal ci sarà l'affascinante sfida contro Ernests Gulbis, replay della splendida semifinale di tre anni fa.
 
Nadal ha confermato di essere l’uomo da battere sulla terra. Pochi possono metterlo in difficoltà: Fognini non è tra questi. E allora cresce la delusione per un sorteggio sfortunato, che è sembrato accanirsi contro i nostri due migliori giocatori. Prima un derby fratricida, poi un secondo turno contro uno dei pochi davvero ingiocabili. L’amarezza è grande perché Fognini aveva dimostrato di potersi fare strada tra diversi giocatori, top 10 compresi. Si è visto a Monte Carlo, dove ha messo in fila Berdych e Gasquet prima di incappare in Djokovic. Ma nel Principato fu semifinale, mentre stavolta era un secondo turno. E al mercoledì sera, gli Internazionali d’Italia al maschile restano senza italiani. Le due notti magiche di Andreas Seppi sono svanite nella mano malandrina di Jelena Jankovic, “strega cattiva” del sorteggio. Speriamo che Sara Errani e Roberta Vinci possano regalarci almeno un brivido in gonnella.