Lo scozzese strappa un gran contratto con Under Armour, brand americano che si autodefinisce "outsider". Arriva anche Dustin Brown. La base è 15 milioni di sterline su 4 anni, poi si vedrà. Il problema delle scarpe.
Di Riccardo Bisti – 3 gennaio 2015
Il botto dell’anno, almeno nel tennis-mercato, l’ha infilato Under Armour. E pensare che soltanto un anno fa si pensava che l’azienda americana, con sede a Baltimora, potesse avere problemi a mantenere l’accordo con Sloane Stephens. Invece raddoppiano: fino al 2018 saranno sponsor tecnico di Andy Murray, peraltro con la preziosa appendice di Dustin Brown (tornato con Under Armour dopo la felice parentesi con Hydrogen). Murray diventa il top-testimonial dell’azienda, già nota in Gran Bretagna per essere sponsor tecnico dei Tottenham Hotspur. Tutti felici: Adidas si è ‘liberata’ di un ingaggio piuttosto pesante (anche se resta senza testimonial tra i top-10 maschili, pur fornendo le calzature a Djokovic e allo stesso Murray), Under Armour che si tuffa a gamba tesa nel tennis e, soprattutto, Andy Murray. Pare che lo scozzese abbia strappato un contratto principesco, di circa 15 milioni di sterline. E’ la stessa cifra incassata da Adidas in cinque anni, mentre Under Armour gliela garantirà in quattro stagioni. Tuttavia, la stampa britannica (in particolare il sempre informato Daily Telegraph) sostiene che che il contratto sia legato ai risultati. In altre parole, se Murray dovesse scendere in classifica, potrebbe subire un sostanzioso ritocco al ribasso. Allo stesso tempo, se dovesse ripetere i risultati del 2012 e del 2013, magari con un bis a Wimbledon, dai malus si passerebbe ai bonus. D’altra parte, il valore dei contratti, in particolare quelli per l’abbigliamento, dipende molto dal valore e dai risultati del giocatore. Roger Federer ha siglato un impressionante contratto decennale con Nike, del valore di ben 140 milioni di dollari. Se la passa bene anche Novak Djokovic con gli 8 milioni di dollari annui che gli garantisce Uniqlo (senza dimenticare il bonus-scarpe di Adidas). Non troppo indietro ci sono Rafael Nadal, Kei Nishikori e Stan Wawrinka, il cui accordo con Yonex (che comprende racchette e abbigliamento) è stato rinnovato su nuove basi, molto vantaggiose, subito dopo il trionfo all’Australian Open.
UNDER ARMOUR, OUTSIDER VINCENTE
Dovesse restare al numero 6 ATP, lo scozzese dovrebbe rimanere il sesto giocatore più pagato del tour. Under Armour è un’azienda relativamente nuova, fondata nel 1998 dall’ex giocatore di football Kevin Plank. Negli Stati Uniti ha avuto una crescita esponenziale, tanto da agganciare il secondo posto nel mercato a stelle e strisce alle spalle di Nike, superando persino Adidas. Ryan Kuehl, direttore delle sezioni golf e tennis, dice che adorano il ruolo di outsider. “Ci dà la motivazione necessaria per mantenere la carica. Lottiamo con colossi come Nike, ma restiamo umili e trattiamo i testimonial nel modo giusto. Andy ama competere, è un aspetto che ci piace molto. Ho trascorso un po’ di tempo con lui, ha vinto degli Slam e può farlo ancora. Unendo il nostro marchio alla sua forma fisica e al suo talento, possiamo portarlo a un nuovo livello”. Lo stesso livello a cui vuole portarsi Under Armour, che nel corso degli anni ha sempre rifiutato i tentativi di Nike, che ha più volte tentato di inglobarla.
ARRIVA IL LOGO DI MURRAY
Under Armour è approdata anche nel settore calzature, ma è il punto più complicato del nuovo accordo. Lo scozzese è molto esigente quando si parla di scarpe, e negli ultimi anni ha giocato con le Adidas Barricades personalizzate. Continuerà ad indossarle, almeno nei prossimi mesi, ma Under Armour non starà a guardare: hanno già iniziato a progettare un paio di calzature apposta per lui. Rischia di essere un progetto piuttosto lungo, visto che lo scozzese non transige. Tornando all’abbigliamento, ci sarà una linea specifica per Murray, ma non è quella che gli stiamo vedendo in questi giorni ad Abu Dhabi, dove ha giocato una una semplice polo monocolore (nera contro Lopez, bianca contro Nadal). La nuova linea è attesa per l’Australian Open, al via il prossimo 19 gennaio. Nel frattempo, la società che gestisce lo scozzese (“77”) sta preparando un nuovo “Logo Murray” da applicare ai suoi prodotti, sulla falsariga dell’ “RF” di Roger Federer, il toro di Nadal e la “D” del nuovo (e splendido) store online di Novak Djokovic. Matt Gentry, storico agente di Murray, sta cercando di costruire al suo cliente una carriera nel business quando sarà terminata la sua avventura nel tennis. Ad oggi, Andy è proprietario del Cromix Hotel di Dunblane, che peraltro ha ricevuto un’onoreficenza giusto qualche giorno fa. Ma non si limita a questo: possiede alcune quote in altre aziende, tra cui Standard Life (suo attuale sponsor) e potrebbe esserci qualcosa del genere con la stessa Under Armour, nel cui team c’è anche Michael Phelps. E Adidas? Pare che la nuova strategia sia puntare sui giovani, con l'obiettivo di farsi trovare pronti quando ci sarà l’inevitabile declino dell’attuale generazione. Nella lista della spesa ci sono due nomi dal sicuro avvenire: Borna Coric e Alexander Zverev. Nel frattempo, tuttavia, i riflettori sono tutti su Under Armour.
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