Abbiamo preso tra le mani la racchetta del numero del mondo Novak Djokovic: 361 grammi e 373 punti di inerzia! E se volete provare un attrezzo di questo genere, occhio che…Grazie ai nostri preziosi insider, Adriana Bartolini di Tennis Corner Firenze in questo caso, siamo riusciti a mettere le mani su un preziosissimo articolo, ovvero l'attrezzo del numero uno del mondo, la Head Speed Pro di Novak Djokovic. La racchetta è customizzata dalla famosa Priority One, che gestisce stringing e set up di alcuni dei migliori giocatori e giocatrici del tour: oltre a Djokovic, anche Roger Federer e Andy Murray, per citare i più noti.
Presa, sequestrata e infilata subito sul Diagnostic Centre per le preziose specs, ovviamente presenta delle specifiche differenti dai normali telai venduti nei negozi (ma ormai anche gran parte degli appassionati mette volentieri le mani sulla propria racchetta, per creare un personale set up).
Il telaio è un 98 pollici di piatto, profilo da 21,5 millimetri, con un reticolo 18 x 20 ed è abbondantemente piombato, sia ai lati sia in testa, col risultato di pesare 361 grammi (incordato). La flessibilità è molto marcata (61 punti) con un bilanciamento che si attesta sui 32,5 centimetri: la combinazione porta a un valore di inerzia considerevole: 373 punti.
In sostanza si confermano le caratteristiche dei telai che usano i professionisti, mediamente molto più pesanti delle retail, con una flessibilità notevole (tanto loro la prendono sempre in anticipo…) e tanta, tanta inerzia (tanto loro la sanno gestire perfettamente…).
Sorprende un poco il bilanciamento, dato che in genere i pro preferiscono un forte sbilanciamento in testa, mentre evidentemente Djokovic predilige un attrezzo molto manovrabile per agevolare al massimo le sue capacità di controribattitore.
Che dire a un normale appassionato che volesse giocare con una racchetta customizzata per un professionista? “Lassa perde’…” mi disse una volta un noto coach romano.
In effetti, alla prova del campo, le racchette dei pro sono difficili da gestire, sopratutto per il peso importante e il bilanciamento. Noi di test ne abbiamo fatti parecchi e il risultato è sempre quello: se la prendi bene parte un missile, ma se arrivi un millisecondo in ritardo, va bene se la tiri nel tuo campo. Se va male, ti sloghi il polso.
Non è un caso che i brand di racchette preparino dei telai per gli appassionati e dei telai customizzati per i professionisti: l'obiettivo è gestire al meglio le doti di ognuno.
Se poi volete davvero provare a guidare una Formula 1, attenzione al primo muretto!
Circa l'autore
Post correlati
Grazie Rafa, modello di talento e intelligenza
Un campione unico, buono, intelligente, amato da tutti, fan e avversari, anche il suo più grande foto Ray Giubilo...