L’australiano, che aveva detto “sì” all’invito della NBA malgrado fosse già impegnato con gli organizzatori del torneo di Rotterdam, non è nella lista dei partecipanti al “Celebrity Game” in programma a New Orleans. Che la sconfitta di Melbourne gli abbia fatto cambiare idea? 
Nick Kyrgios riesce a far notizia anche quando non fa assolutamente nulla. Lo scorso ottobre aveva fatto molto discutere la sua scelta di accettare la proposta della NBA per partecipare al “Celebrity Game” della settimana dell’All-Star Game, il maxi evento di pallacanestro e intrattenimento in programma quest’anno a New Orleans, malgrado avesse un contratto firmato con gli organizzatori dell’ATP 500 di Rotterdam. Richard Krajicek – che poche ore fa ha perso anche la “stella” di quest’anno Rafael Nadal – gli tirò una frecciatina dicendo di volere al suo torneo solamente giocatori concentrati al massimo sul tennis, ma decise di non applicare la penale, lasciando Kyrgios libero di assecondare la sua grandissima passione per il basket, spesso definito da lui stesso lo sport più importante della sua vita. Eppure, nell’elenco dei partecipanti reso noto nelle scorse ore per l’evento di domenica 19 febbraio, il suo nome non c’è. Quindi, o sarà negli States solamente come spettatore (ma la sua intenzione pareva ben altra), oppure oltre al danno del mancato incasso del corposo assegno di Rotterdam – importantissimo per uno che, parole sue, gioca solo per soldi – gli è toccata anche la beffa del dietrofront della NBA.
Oppure c’è una terza ipotesi, poco probabile per il Nick Kyrgios che si è fatto odiare da mezzo mondo nei mesi scorsi, ma forse un po’ di più alla luce di quanto raccontato ai giornalisti dopo l’incredibile sconfitta di Melbourne contro Andreas Seppi. Il 21enne di Canberra fece il mea culpa sullo scarso impegno dell’off-season, spiegando di aver fatto un paio di cose che non rifarebbe, per esempio giocare troppo a basket: un vizio che gli è costato anche qualche fastidio al ginocchio, obbligandolo a rallentare gli allenamenti e quindi a presentarsi all’Australian Open in condizioni tutt’altro che ideali. “Devo iniziare a prendere il periodo di off-season con maggiore serietà, serve a gettare le basi per l’intera stagione, raccontò ancora scosso per l’inatteso KO, con una lucidità non da Kyrgios. Gli appassionati hanno imparato a credere poco alle sue parole, ma chissà che per una volta non ci abbia pensato per davvero, limitando il più possibile gli impegni e gli svaghi extra-tennis per provare a sfondare sul serio con la racchetta in mano. Dargli fiducia è sempre più difficile, ma dal fondo si può solo risalire…