Salvo una girandola di coach più vivace del solito, il periodo di offseason non ha offerto granché. Ci voleva una frase che scuotesse l'ambiente, che desse un po' di pepe alla stagione che sta per iniziare. Non poteva che pensarci Nick Kyrgios: l'australiano, reduce dalla breve squalifica e il supporto di uno psicologo dello sport, ha fatto la sparata che che i connazionali si aspettavano. “Posso vincere l'Australian Open”. Numero 13 ATP, è reduce da un 2016 tumultuoso, fatto di alti e bassi, vittorie e brutte e figure. Ma ormai è passato. Ciò che conta è il futuro: inizierà a Perth, con la Hopman Cup, dopodiché si sposterà a Melbourne per l'Australian Open. Ed è sicuro di poterlo addirittura vincere. “Mai dire mai. Qualcuno dovrà pur sollevare il trofeo, e io sono più che in grado di farcela. Ci riuscirò? Non lo so, ma sono pronto a tirare fuori gli attributi per riuscirci. Su questo non c'è dubbio”. Nei giorni scorsi, Kyrgios aveva parlato dell'intenzione di assumere un coach, ma non nell'immediato (c'è stata l'autocandidatura di Mark Philippoussis), nonché del fatto che l'aiuto di uno specialista è stato utile per fargli vedere le cose – soprattutto gli errori – da un'altra prospettiva. “Sto ancora imparando qualcosa su di me e su come gestire alcune cose, tra cui la programmazione. Questo è il mio più grande obiettivo per il futuro: gestire il mio tempo nel modo migliore, in modo da mantenere una certa freschezza fisica e mentale”. Lo stop forzato (che comunque gli ha fatto perdere appena un paio di tornei) gli ha consentito di passare più tempo con famiglia e fidanzata, Ajla Tomljanovic, che è ancora ai box e salterà l'Australian Open. Ma sarà al suo angolo a fare il tifo, già a partire dalla Hopman Cup.
UN SERVIZIO DA BIG
I tornei dell'estate australiana saranno un bel banco di prova per Kyrgios, chiamato a gestire una pressione senza precedenti. Ma lui non ha paura, anzi, se ne è messa ancor di più con la frase che farà la fortuna dei media australiani. “Ammetto che gestire l'interesse dei media non è facile e non ho ancora imparato alla perfezione. Non ci sono ancora abituato, ma che ci posso fare? – continua Kyrgios – attirare l'attenzione della gente aumenta la pressione, però è una cosa positiva. Vuol dire che mi sono messo in una posizione in cui le persone si preoccupano per me. Per quanto mi riguarda, lavorerò a testa bassa e farò tutte le mie attività, come ho fatto nelle ultime stagioni". Per farlo si affiderà al servizio, colpo che gli regala tantissimo. Le statistiche lo hanno già collocato tra i grandi, subito dopo i bombardieri Karlovic, Isner e Raonic. “E' una parte importante del mio gioco, senza dubbio – dice Nick – se servo bene è difficile entrare in partita, tanto meno battermi. Le statistiche mi hanno un po' sorpreso, ma è bello vedere il mio nome accanto a quelli dei migliori. Lo vivo come un complimento”. A dire il vero, subito dopo Perth, farà un salto a Sydney per giocare l'esibizione “Fast4 Tennis” insieme a Tomic, Nadal e Nishikori. Per lui, che ama il basket, i tie-break sul 4-4 e l'assenza dei vantaggi sono solo una cosa positiva. “Mi era già piaciuto l'anno scorso, mi piacerebbe che queste regole fossero adottare altrove”. Per adesso, dovrà concentrarsi su Melbourne, dove si gioca al meglio dei cinque set e non c'è il tie-break nel quinto. Non gli piace, ma ha già dimostrato di essere forte anche con le regole attuali. Anzi, pensa di poter battere tutti. Vivaddio, sarà il campo a parlare.
Nick Kyrgios: “Posso vincere l’Australian Open”
L'australiano vivacizza un periodo un po' “piatto” e assicura di poter vincere a Melbourne. “Qualcuno dovrà pur farcela, e io sono più che in grado. Non so se ci riuscirò, però darò tutto”. La necessità di gestire meglio la programmazione e le grandi percentuali al servizio.