Come se non bastasse l’incidente diplomatico con protagonista Bernard Tomic, scatta un’altra polemica a Wimbledon. Manco a dirlo, il protagonista è Nick Kyrgios. Curiosamente, il problema nasce dall’utilizzo dello stesso termine: “ritardato”. Nick ha più volte usato la parola per definire lo scarso supporto ricevuto dal suo team durante il match contro Feliciano Lopez (sospeso per oscurità e proseguito nel Middle Sunday). Dopo aver preso un warning per aver scagliato via una palla, durante un cambio di campo si è rivolto al suo team: “Qualcuno di voi? Qualcuno di voi? Era una palla game, forse avreste potuto darmi un po’ di sostegno. Era un punto importante”. E via l’utilizzo, reiterato, del termine “retard”.
Nonostante sia sempre nell’occhio del ciclone, Kyrgios ha incassato la solidarietà di Dustin Brown e addirittura di Andy Murray. “Voi cercate sempre il pelo nell’uovo – ha detto lo scozzese ai giornalisti – non è giusto. Quando commette un errore, va bene. Io non ho problemi a far presente se commette qualcosa di sbagliato. Ma succede spesso che non faccia niente di diverso rispetto agli altri, eppure si parla sempre di lui. Credo che con il tempo imparerà a comportarsi meglio”. La pensa così anche Lleyton Hewitt, reduce da un successo-maratona in doppio. A suo dire, gli arbitri scrutano il comportamenti di Kyrgios con maggiore attenzione rispetto agli altri. “Ovviamente non è facile, ma credo che gli piaccia stare al centro dell’attenzione”.
Kyrgios dà dei ”ritardati” ai membri del suo team
Durante il match contro Feliciano Lopez, l’australiano ripete il termine già utilizzato da Bernard Tomic. Ce l’aveva con il suo team: secondo lui, non gli avevano dato il giusto sostegno in un momento importante. Alcuni colleghi, tuttavia, pensano che ci sia troppa attenzione sugli atteggiamenti di Nick. “Quando spesso non fa niente di diverso rispetto agli altri”.