La faccenda era nota, ma per la prima volta Nick Kyrgios ha ammesso di essere sotto osservazione da uno psicologo dello sport. Parlando con Fox Sports Australia, il numero 13 ATP ha detto che la sospensione dal tour è stata positiva per la sua carriera. I fatti: multato e squalificato per lo scarso impegno durante il match a Shanghai contro Mischa Zverev, aveva ricevuto una mano tesa da parte dell'ATP: “Se accetti di farti vedere, ti riduciamo la squalifica da 8 a 3 settimane”. La programmazione non sarebbe cambiata granché, visto che in gennaio avrebbe giocato soltanto eventi sotto l'egida ITF, ma continuare a fare il bad boy non avrebbe certo giovato alla sua immagine. Alcuni suoi commenti su Twitter, a caldo, facevano pensare che avrebbe lasciato perdere, invece ha accettato la consulenza e dice di aver colto diversi lati positivi dal periodo di lontananza dal tour. “L'ATP voleva che incontrassi uno psicologo per darmi una mano, così ho deciso di farlo” ha detto Kyrgios, che nei giorni scorsi ha contribuito al successo dei Singapore Slammers nell'International Premier Tennis League. “In realtà è stata una buona esperienza. Mi sono rilassato e ho trascorso un po' di tempo con la mia famiglia e la mia fidanzata. Da un certo punto di vista, la sospensione mi ha permesso di dedicarmi alle persone che amo e allenarmi con efficacia, così credo di essere in buona posizione per il 2017”. Nella sua riflessione, Kyrgios ha anche parlato di una stagione particolare, in cui ha fatto parlare di sé sia dentro che fuori dal campo. Ha vinto tre titoli ATP (Marsiglia e Atlanta e Tokyo) ed è salito al numero 13 ATP.
IL TERRENO COMUNE CON PHILIPPOUSSIS
Vien da pensare cosa avrebbe potuto fare senza le bizze fuori dal campo. “Ad ogni modo, non avevo intenzione di giocare tornei nelle ultime settimane. E' chiaro che non avrei voluto essere sospeso, ma così ho avuto la possibilità di pensare e analizzare quello che potrei fare meglio, sia mentalmente che fisicamente. Ho avuto tempo di pensare a tutto quello che è successo”. Gli hanno riferito le parole di Rafael Nadal, secondo cui l'australiano potrebbe essere un futuro numero 1 del mondo, nonché vincitore Slam. Fu proprio la vittoria su Nadal a Wimbledon, nel 2014, a farlo conoscere al grande pubblico. “Credo che Rafa sia uno dei più forti di sempre: è una bella sensazione sapere che abbia detto una cosa del genere. Tuttavia, stiamo parlando solo di tennis. Non è una cosa così importante nel grande schema delle cose. Lo ringrazio, ma ho una lunga strada da percorrere”. Interessante la sua opinione sull'interessamento di Mark Philippoussis, che nei giorni scorsi si era detto disponibile ad allenarlo. Kyrgios sta ancora cercando un coach a tempo pieno, ma ammette che esiste un “terreno comune” tra lui e “Scud”. Un terreno comune da cui potrebbe nascere una collaborazione adeguata. "In effetti, il nostro stile di gioco ha diverse somiglianze. Giocava alla grande e la sua carriera ha avuto diversi alti e bassi. Credo che abbiamo imparato molto. E' una gran persona e per me c'è sempre stato. Si, forse potrei tenerlo in considerazione per il ruolo di coach, ma in questo momento non sto realmente cercando qualcuno. Credo che mi prenderò ancora un po' di tempo”.