Con una breve nota, l’Associazione Giocatori informa che l’australiano prenderà parte al programma pensato per migliorare il suo comportamento. Effetti? Riduzione della squalifica da 8 a 3 settimane, ma la sua programmazione non cambierà. E’ stata una decisione autonoma?Sui social network, dove continua ad essere molto attivo, Nick Kyrgios non ha fatto menzione della novità. Si è detto felice di partecipare al World Tennis Day il prossimo 6 marzo, e ha informato di essere diventato un “addicted” di Fantasy Basketball. Cose meno importanti rispetto alla scelta di accettare il programma di supporto offertogli dall’ATP dopo i vari pasticci comportamentali, su tutti l’atteggiamento tenuto a Shanghai durante e dopo il match contro Mischa Zverev. Oltre a una multa di 41.500 dollari, l’ATP lo ha squalificato per otto settimane, con possibile riduzione a tre se avesse accettato di intraprendere un programma con uno psicologo dello sport.

Se il clan Kyrgios si cela in uno stretto riserbo, l’ATP ha rivelato che il giocatore ha accettato “di seguire il programma offerto dall’ATP. I dettagli e i contenuti del piano sono strettamente riservati“. Sul piano pratico non cambierà niente, poiché potrebbe tornare a giocare dal 7 novembre, a stagione ormai terminata. L’unica differenza rispetto alla sanzione iniziale sarebbe la possibilità di giocare a Sydney o ad Auckland nella seconda settimana del 2017, poiché nella prima giocherà la Hopman Cup (che è un evento ITF). Detto che la partecipazione al programma non avrà effetti sulla sua programmazione, vien da domandarsi se è stata una decisione totalmente autonoma oppure si è fatto consigliare da qualcuno. Al di là di tutto, il 2016 lo ha portato a ridosso dei top-10 e gli ha regalato i primi tre titoli ATP (Marsiglia, Atlanta e Tokyo). Chissà fin dove si sarebbe spinto se non avesse questo limite…