Impacciata, timida, di poche parole. Petra fatica a esternare le sue emozioni ma rivela di aver versato lacrime di gioia con la sua eroina…

da Londra, Giorgio Spalluto

 

Un’ora dopo in conferenza stampa, Petra Kvitova fa fatica a mostrare quali siano le sue reali emozioni. Difficile riuscire a estrarle qualche parola in più dello stretto indispensabile A metterla a suo agio ci pensa Bud Collins, celebre columnist d’America che rompe il ghiaccio chiedendole subito informazioni su Fulnek, il piccolo villaggio da cui proviene la neo campionessa di Wimbledon.

“No, non ci sono solo contadini. Ci sono ben 4 campi da tennis. Ho letto sui giornali che hanno allestito un maxischermo in centro per guardarmi. Non so cosa stia succedendo adesso”.

Qual è stata la chiave del tuo gioco oggi?

Sapevo di dover essere io la prima a prendere l’iniziativa. Quindi ho cercato di metterla sotto pressione il più possibile. A volte il servizio non ha girato a dovere e lì ho dovuto tenere più alta la concentrazione.

 

Tuo padre sembra molto eccitato. E’ sempre così coinvolto?

Credo stia ancora piangendo. Lo fa dopo ogni match.

 

Come ti senti?

Beh non ho parole per descrivere le mie emozioni. Forse un giorno riuscirò a comprendere meglio quello che mi è accaduto oggi.

 

Sei sembrata davvero concentrata. Come hai preparato il match?

Beh ho cercato di farlo nella maniera più tranquilla possibile, come se stessi preparando con il mio allenatore un match di quarto turno. Mi ha sorpreso il modo in cui sono stata concentrata in campo. L’unica cosa che vedevo era la pallina, non il titolo finale.

 

Qual è stata la tua tattica?

Mi sono concentrata soprattutto sul servizio e sulle risposte. Sapevo che anche lei è molto brava in risposta come lo sono anch’io. Mi sono preparata a una partita veloce, come quella contro la Azarenka. Non credo che  Maria abbia dei colpi peggiori di altri.

 

Qual è la differenza tra la semifinale dello scorso anno e il successo di quest’anno?

Lo scorso anno non ho avuto molte possibilità. Serena giocava alla grande e io ero troppo giovane per pensare di batterla. Quest’anno è stato diverso perché ho sentito dentro di me che potevo farcela.

 

Hai già parlato con Martina o Jana?

Si le ho viste, abbiamo parlato, poi sono scoppiata a piangere.

 

Cosa hai pensato sul match point?

Non ho pensato al fatto che fosse il match point. Ho solo pensato che dovevo giocarmi il punto e metterci tutta me stessa. Quando la palla è caduta a terra e lei non si è mossa, beh ho sentito esplodere la gioia in me. Qualcosa di non descrivibile a parole.

 

Come festeggerai? C’è qualcosa che desideri comprare adesso che hai vinto tutto quel montepremi?

Non ci ho ancora pensato. Per ora penso a riposarmi poiché abbiamo alcuni giorni liberi. Tornerò a casa lunedì, intanto domani sera ci sarà la cena.

 

Sei pronta per il tradizionale ballo dei vincitori di Wimbledon?

Mi spiace, ma io non so ballare.

(“Il ballo non è più previsto, c’è solo la cena” – la rassicura la moderatrice.)

 

Cosa pensi ti attenda al tuo ritorno a casa?

Non lo so, ma sono molto emozionata al solo pensiero.

 

In cosa pensi di dover migliorare?

In tutto. Dal fitness al servizio. C’è ancora molto da fare.

 

E da vincere, aggiungiamo noi. Oggi a Wimbledon è nata una stella. Timida, riservata, magari banale in alcune sue risposte, ma che alle parole preferisce di gran lunga i fatti.

 


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