Quarto giocatore sanzionato a vita dalla Tennis Integrity Unit, corpo investigativo che cerca di proteggere il circuito dal fenomeno delle scommesse clandestine. Dopo David Savic, Sergei Krotiouk e Daniel Koellerer, è il turno del russo Andrey Kumantsov, 28 anni ed ex numero 261 ATP. Un carneade: per anni si è mosso nel circuito challenger, con appena un paio di apparizioni nei tornei ATP. La TIU lo ha trovato colpevole di dodici violazioni nel periodo compreso tra il 2010 e il 2013. Il tribunale indipendente, guidato da Richard H. McLaren (lo stesso che diede cinque anni a Guillermo Olaso) si è riunito lo scorso 2 giugno a Londra e ha comminato la sanzione, anche se Kumantsov non giocava da oltre un anno. Dopo aver chiuso il 2012 intorno alla 300esima posizione, lo scorso anno aveva giocato solo alcuni futures e il challenger di Roma – RAI. Da allora, zero attività. Kumantsov ha violato l'articolo D.1 del programma anti-corruzione. In assenza di dettagli, mai forniti dalla TIU, si può soltanto ipotizzare che abbia provato ad alterare il punteggio di qualche partita o che abbia accettato proposte di questo genere. 
Quarto giocatore sanzionato a vita dalla Tennis Integrity Unit, corpo investigativo che cerca di proteggere il circuito dal fenomeno delle scommesse clandestine. Dopo David Savic, Sergei Krotiouk e Daniel Koellerer, è il turno del russo Andrey Kumantsov, 28 anni ed ex numero 261 ATP. Un carneade: per anni si è mosso nel circuito challenger, con appena un paio di apparizioni nei tornei ATP. La TIU lo ha trovato colpevole di dodici violazioni nel periodo compreso tra il 2010 e il 2013. Il tribunale indipendente, guidato da Richard H. McLaren (lo stesso che diede cinque anni a Guillermo Olaso) si è riunito lo scorso 2 giugno a Londra e ha comminato la sanzione, anche se Kumantsov non giocava da oltre un anno. Dopo aver chiuso il 2012 intorno alla 300esima posizione, lo scorso anno aveva giocato solo alcuni futures e il challenger di Roma – RAI. Da allora, zero attività. Kumantsov ha violato l'articolo D.1 del programma anti-corruzione. In assenza di dettagli, mai forniti dalla TIU, si può soltanto ipotizzare che abbia provato ad alterare il punteggio di qualche partita o che abbia accettato proposte di questo genere.