L’aveva promesso a se stesso durante un’intervista con TennisBest durante il Challenger di Bergamo, nel 2015: “Ho degli obiettivi ben precisi: entrare nei top-150 entro metà anno e poi acciuffare i primi 100. Dopodichè, vorrei restarci fino al mio ultimo giorno da professionista”. Un anno e mezzo dopo, Kostantin Kravchuk ha mantenuto la promessa.
Il 31enne russo, professionista dal 2004, lunedì ha realizzato il suo sogno: entrare nei primi 100 del mondo. Ha raggiunto l’impresa dopo aver centrato la finale al Challenger di Astana, sconfiggendo in semifinale Denis Istomin: “E’ stato molto emozionante. Quando ho servito sul match point e Denis non è riuscito a rispondere ho messo le mani sul viso e mi sono seduto per un minuto. Ho pianto. Mi è passata davanti tutta la mia carriera, i sacrifici che ho fatto per questo sport sono stati ripagati” ha raccontato il simpatico russo, curiosamente tifoso del Milan. Lo sport è sempre pieno di sacrifici, e Kravchuk lo sa bene. Fino al 2015, dopo 12 anni di professionismo, non era mai nemmeno entrato tra i primi 200 Atp. E in un sport come il tennis, si sa, chi non riesce a raggiungere le prime 150 posizioni non ha vita facile; rientrare con le spese ogni settimana è cosa per pochi. Gli obiettivi di Kravchuk, però, sono sempre stati chiari. Infatti aveva affermato: “Vado in giro da 10 anni ma mi piace molto giocare e viaggiare. Perché lo faccio? Sono convinto di poter ottenere qualcosa di più rispetto a quello che ho già avuto”.
Una parte di merito per l’obiettivo raggiunto Kravchuk lo assegna ai primi due giocatori del mondo, con cui si è allenato durante la prima settimana di Wimbledon: “Ho avuto modo di palleggiare con Novak Djokovic e Andy Murray. Giocare con i primi due giocatori del mondo e capire il loro modo di allenarsi è stato molto importante per me. Questo mi ha aiutato a migliorare il mio atteggiamento e ad avere più fiducia in me stesso” Adesso Kravchuk fa parte dei cinque russi presenti nel circuito ATP (gli altri sono Gabashvili, Donskoy, Youzhny e Khachanov) e punta a salire ancora, magari intascando punti preziosi nei tornei casalinghi di San Pietroburgo e Mosca, senza dimenticare la Coppa Davis: già, perché Konstantin dovrebbe far parte del team che a settembre si giocherà un posto nel World Group nel curioso derby contro il Kazakhstan.