Devastato da infortuni e interventi chirurgici, il kazako alza bandiera bianca. Adesso farà il coach. Ride l'Italia: un avversario in meno in Coppa Davis. Chi lo sostituirà? Capitan Doskarayev dice che…

Di Riccardo Bisti – 29 novembre 2014

 

Era famoso soprattutto per essere il cugino di Anna Kournikova. Mamma Anya, infatti, è la sorella di Alla, la madre della celeberrima tennista pin-up. Per il resto, Evgeny Korolev non è riuscito a imporsi per meriti propri. Intendiamoci: è entrato tra i top-50 ATP e il suo potenziale, forse, era ancora più elevato. Invece la sua carriera termina qui, ad appena 26 anni. Lo ricorderemo come un giocatore dall'ottimo potenziale, qualche titolo challenger, 74 vittorie nel circuito ATP e una sola finale, a Delray Beach nel 2009. Ma tra 10, 20, 50 anni, tuttavia, sarà ricordato per aver fatto parte della nidiata di tennisti che il Kazakistan ha acquistato dalla Russia. E pensare che lui, moscovita e figlio di un giocatore di hockey su ghiaccio, si era trasferito in Germania ad appena 10 anni di età e gli era passato per la testa di diventare tedesco. Cresciuto sotto la guida della mitica Larisa Preobrazenskaia presso lo Spartak Mosca, a un certo punto capì che Mosca non era la città ideale per crescere. Pochi campi indoor, troppi bambini, poca disponibilità. Nemmeno gli sforzi di Boris Eltsin sono riusciti a trasformare il tennis in uno sport di massa. E così è finito a Postkellere, nei pressi di Monaco di Baviera, dove un certo Marat Safin aveva giocato la Bundesliga negli anni 90. Mosca è sempre rimasta casa sua, ma nel gennaio 2010 ha accettato l'offerta del Kazakistan e si è fatto “comprare” insieme a Kukushkin, Golubev e Schukin. Pur essendo il più giovane del quartetto, è solo il secondo a ritirarsi. “La decisione di dire basta arriva al termine di un momento difficile – ha detto Korolev, sceso al numero 530 ATP – la ragione principale sono gli infortuni. Negli ultimi tre anni ho avuto due interventi complicati e numerosi acciacchi che mi hanno convinto a lasciar perdere”. Gomito martoriato e inguine fragile gli hanno fatto alzare bandiera bianca. Tuttavia non vuole abbandonare il tennis. “E' la mia vita. Vorrei iniziare una carriera di allenatore”.


I RICAMBI KAZAKI

Grazie a Bulat Utemuratov, ricco presidente della federtennis kazaka, non dovrebbe avere problemi a trovare un impiego. “Ha sempre creduto in me. Auguro alla federtennis kazaka, ai miei colleghi e ai giocatori tutti i successi che meritano”. Dias Doskarayev, capitano di Davis e direttore esecutivo della federazione, lo ha salutato con parole dolci. “Lo ringraziamo per l'enorme contributo allo sviluppo del tennis nel nostro paese. Nei suoi quattro anni in Kazakistan, Evgeny è notevolmente progredito e ha ottenuto risultati di rilievo sia nei tornei individuali che a squadre, e non ha mai saltato un incontro di Coppa Davis. Gli auguriamo ogni fortuna per il suo futuro da allenatore”. Quest'anno ha vinto un torneo future in Germania, poi è giunto in finale a un altro evento in Kazakistan. L'ultima partita della sua carriera resterà…un ritiro. Alle qualificazioni del challenger di Eckental si è ritirato prima di affrontare il croato Duje Kekez. Il suo miglior risultato nei tornei del Grande Slam resta il terzo turno all'Australian Open 2010, poi ha trascorso tanti, troppi mesi lontano dal tennis. E così, proprio come la cugina Anna (omonima della moglie, sposata nel 2011) ha detto addio prima del tempo, anche se per ragioni completamente diverse. Il ritiro di Korolev ci riguarda da vicino, poichè il Kazakistan sarà la prossima avversaria dell'Italia in Coppa Davis. Ovviamente i media kazaki si stanno domandando chi prenderà il suo posto in squadra e raggiungerà gli intoccabili Mikhail Kukushkin, Andrey Golubev e Alexandr Nedovyesov. “E' una grande opportunità per i nostri giovani tennisti – ha detto Doskarayev – in questo momento si sta facendo largo il 18enne Dmitry Popko, che in pochi mesi è salito al numero 691 ATP grazie a buoni risultati in alcuni futures in Turchia. Non dimenticherei Denis Yevseyev e altri tre ragazzi”. A dicembre, tutti i giocatori kazaki saranno spediti negli Stati Uniti per un intenso periodo di allenamento. E a febbraio sarà chiaro chi sarà inserito in team, anche se nella sfida contro l'Italia ci sarà spazio anche per un quinto uomo. Ma non sarà Korolev, che in Davis vanta una grande vittoria su Jurgen Melzer. Nel complesso, per noi è un'ottima notizia.