di Daniele Rossi – foto Getty Images
Come l’anno scorso, Kim Clijsters batte Venus Williams 6-4 a terzo set e approda in finale.
Nel 2009 era solo il quarto turno, questa volta si trattava della semifinale, che ha mantenuto appieno ciò che prometteva. Una partita combattuta ed emozionante, caratterizzata da molti alti e bassi da entrambe le parti, ma anche di soluzioni vincenti spettacolari.
Si è placato il vento sull’Arthur Ashe, che ovviamente strabocca di gente osannante per l’ultima yankee rimasta in gara, Venus Williams.
I precedenti tra le due sono in parità, 6 vittorie per parte, ma l’americana non batte la belga dal torneo di Anversa nel 2005.
All’inizio le due tengono il servizio abbastanza agevolmente, il primo set si decide grazie ad un solo break nel famigerato settimo gioco. E’ la Williams a strappare il servizio all’avversaria, accumulando un vantaggio che le frutterà la prima frazione per 6 giochi a 4.
Nel secondo set succede di tutto.
Kim parte fortissimo, breakka la Williams e si porta sul 3 a 0, con un parziale di 12 punti a 3. Ma la giostra dei break è appena iniziata: Venus breakka sul 3-1, poi perde il servizio e la Clijsters va sul 5-2 a servire per il set. La belga però si distrae e si fa rimontare incredibilmente fino al 5-5. Brava l’americana a non desistere, ma la campionessa in carica ci ha messo del suo.
Si arriva dunque al tie-break. La Williams non potrebbe giocarlo peggio: due doppi falli, uno smash fallito a campo aperto, un rovescio in rete e la Clijsters ringrazia aggiudicandosi il gioco decisivo per 7 punti a 2.
Regna ancora l’incertezza nel terzo set.
Kim fa il break sul 2-1, ma lo restituisce sul 4-3 con due doppi falli e un facile schiaffo al volo sbagliato di 5 metri.
Nonostante gli errori, è la Clijsters a essere più lucida e fresca, mentre la Williams accusa stanchezza, inizia a perdere tanti scambi da fondo e non è più incisiva col servizio. Risultato: altro break in favore di Kim, che va a servire per il match.
Questa volta la belga non sbaglia nulla e può chiudere al primo match point, col punteggio di 4-6 7-6(2) 6-4.
La Williams si ferma ancora, non raggiunge una finale di Slam diversa da Wimbledon dagli Australian Open 2003, un dato che dovrebbe farla riflettere. Nel complesso ha disputato una buona partita, ma ha pagato caro quel tie-break giocato in maniera aberrante, un basso rendimento al servizio e la migliore condizione psico-fisica dell’avversaria.
La Clijsters invece tiene aperta la striscia di 20 successi consecutivi allo Us Open e può festeggiare la terza finale a Flushing Meadows nelle ultime tre apparizioni. Kim ha sfruttato le incertezze dell’americana, ma anche lei ha subito dei preoccupanti passaggi a vuoto, che contro la scintillante Zvonareva ammirata oggi potrebbe anche pagare caro.
Rimane comunque favorita, anche se Vera potrà sicuramente giocarsi le sue chance.
Appuntamento con la finale domani all’una di notte circa, ora italiana.
Clijsters b. V. Williams 4-6 7-6(2) 6-4
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