di Daniele Rossi – foto Getty Images
6-2 6-1 in un’ora esatta di gioco. Punteggio impietoso e sicuramente troppo severo, ma assolutamente adatto a far capire la superiorià espressa da Kim Clijsters questa sera.
Kim ha disputato una partita vicina alla perfezione, è stata attenta e concentrata fino all’ultimo punto e non ha che lasciato le briciole alla povera russa.
Vera Zvonareva proveniva da un torneo fantastico, in cui non aveva nemmeno perso un set e in cui aveva palesato oltre che un ottimo tennis, anche una nuova maturità nel gestire i momenti di tensione e i pochi errori commessi. Ma stasera la vecchia Vera ogni tanto è riaffiorata, più per “colpa” di una Clijsters davvero implacabile che per sue mancanze.
La cronaca della partita è alquanto scarna.
L’inizio è promettente, le due giocano bene e tengono il servizio senza affanni; anche la Zvonareva non sembra patire troppa tensione.
Impressione sbagliata, perchè dal quinto gioco in poi sarà buio pesto. Vera è più sfortunata che colpevole nel perdere il servizio, ma Kim una volta effettuato il break, dilaga strappando ancora la battuta all’avversaria e conquistando il primo set per 6 giochi a 2. Dal 2-2 la Clijsters ha infilato un parziale di 16 punti a 4.
A questo punto i bei discorsi sulla nuova personalità di Vera vanno a farsi benedire. La russa infatti inizia a palesare nervosismo, urla, si agita, sbatte la racchetta e con un doppio fallo regala un altro break ad inizio del secondo set. Sul 3 a 0, la Zvonareva accorcia le distanze grazie a 4 grossolani errori della belga e nel gioco successivo si guadagna anche una palla break con un bel passante. Vera sta reagendo e sta dando il massimo, ce la mette tutta, ma oggi la Clijsters è praticamente ingiocabile.
Kim annulla la palla break con un ace e la partita finisce sostanzialmente qui. La campionessa in carica tiene il servizio e grazie ad un altro doppio fallo della moscovita, si guadagna il diritto di servire per il match.
Per la Clijsters c’è l’ultimo piccolo brivido di una palla break, prima di chiudere con un diritto a campo aperto e stendere le braccia al cielo.
Successo nettissimo e meritato per la belga, che ha giocato perfettamente trovando ogni contromisura al gioco della Zvonareva.
Vera viene punita oltre i suoi demeriti, ma anche stavolta ha trovato dall’altra parte della rete (come a Wimbledon con Serena Williams) un’avversaria troppo forte.
Due finali di Slam consecutive sono comunque un risultato importante e perchè no, l’avvisaglia di un grande successo. Durante la premiazione trattiene le lacrime e trova la forza di sorridere e di fare i complimenti all’avversaria. Coraggio Vera, pima o poi arriverà il tuo momento.
Terzo Us Open in bacheca per Kim, che segue le vittorie nel 2005 e naturalmente quella del 2009 con Caroline Wozniacki.
Contando che ha saltato le edizioni dal 2006 al 2008, si tratta del terzo successo nelle ultime tre apparizioni.
Non era né facile né scontato riconfermarsi, vista la pressione per la vittoria dell’anno scorso, ma lei è andata dritta per la sua strada e ha disputato un torneo fantastico sottolineato da un altissimo livello di gioco.
La Clijsters ritocca in meglio la sua ancora deficitaria media di finali negli Slam. Infatti era uscita sconfitta nelle prime quattro finali disputate, di cui 3 volte con Justine Henin.
Inoltre si è classificata seconda nell’”US Open Series”, ragion per cui, oltre al montepremi per la vittoria del torneo (più un un milione e mezzo di dollari), Kim riceverà altri 500.000 dollari.
Il SuperSaturday e il torneo femminile si chiudono qui.
La Regina di New York è ancora lei, Kim Clijsters.
FINALE
Clijsters b. Zvonareva 6-1 6-2
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