A 19 anni di età, il promettente Kilian Feldbausch ha già avuto molti infortuni. Quest’anno ha saltato sette mesi per un’operazione all’anca e rischia di precipitare in classifica pr i tanti punti in scadenza. A Rovereto proverà a compensare. Sua madre Cathy Caverzasio ha giocato in BJK Cup per l’Italia.

Hanno esagerato nel fare un paio di paragoni con Roger Federer, ma è il destino di tutti gli svizzeri che prendono in mano una racchetta. Nel caso di Kilian Feldbausch, però, c’era una base statistica. È stato il primo dopo di lui a raggiungere la semifinale in uno Slam junior (Australian Open 2022), e lo scorso anno ha raggiunto la sua prima finale Challenger a 18 anni e due mesi, proprio come era successo a King Roger nel 1999, a Brest. Si sono anche allenati insieme in un paio di occasioni: gli accostamenti finiscono qui, anche perché i problemi fisici hanno bloccato la carriera del 19enne svizzero, facendogli perdere il contatto con i più noti coetanei (Mensik, Shang e Prizmic, quest’ultimo presente a Rovereto). Quest’anno ha perso sette mesi per un’operazione all’anca, resasi necessaria per risolvere i problemi maturati l’anno scorso, tra lesione a un legamento della caviglia e una frattura da stress a un piede, la cui responsabilità era stata data alle solette delle scarpe. Feldbausch si è presentato al Trofeo Perrel-Faip (120.950€, Mapei) da numero 417 ATP, non lontano dal suo best ranking, ma con pesanti “cambiali”: a breve gli scadranno i punti della vittoria all’ITF di Boca Raton e della finale al Challenger di Maspalomas. Salvo miracoli, dunque, chiuderà il 2024 con una classifica in picchiata. Lui non se ne preoccupa e ha esordito con una buona vittoria contro Filippo Romano, suo coetaneo e n.808 ATP.

UN’EX CAMPIONESSA COME MAMMA

Un 6-4 6-2 abbastanza convincente, maturato sul Campo 1 del Circolo Tennis Rovereto, mentre accanto si allenavano i big per un main draw al via lunedì (Coric, Nardi, Ritschard, Landaluce). Una partita giocata con attenzione, vista anche la scarsa abitudine a giocare sul cemento indoor. “Sono un giocatore solido, non sono certo un Isner – dice – cerco sempre di trovare una soluzione. Tra i professionisti non può mancare niente, ci vogliono forza fisica e mentale”. Nato a Ginevra il 7 settembre 2005, non poteva che fare il tennista. Nonno Franz ha giocato in Coppa Davis per la Germania, papà Michael è stato un discreto professionista (n.706 ATP), ma la grande suggestione riguarda la madre: Feldbausch è figlio di quella Cathy Caverzasio, classe 1972, che nel 1990 è stata a un passo dalle prime 30 WTA e ha giocato in BJK Cup (allora Federation Cup) per l’Italia, prima di diventare svizzera e giocare per la bandiera rossocrociata. Mi alleno con entrambi i miei genitori. Per la verità lavoro soprattutto con mia madre e mio zio, mentre mio padre è un passo indietro ma comunque molto presente. Viaggiare con la mia famiglia mi aiuta molto”.

FUORI GERASIMOV, DUE ITALIANI AL TURNO DECISIVO

La sorpresa principale ha riguardato quell’Egor Gerasimov che vanta un passato da numero 65 ATP. Il bielorusso si è fatto sorprendere dal rumeno Bogdan Pavel, a cui è bastato un solo break nel secondo set per imporsi col punteggio di 7-6 6-3. Non è stata una giornata troppo felice per i colori azzurri: degli undici in gara, soltanto in due hanno raggiunto il secondo turno e sono emersi dai derby italiani: Andrea Guerrieri ha superato Niccolò Catini, mentre Luca Castagnola (allievo di Massimo Sartori) ha superato Edoardo Lavagno, confermando una maggiore adattabilità a questi campi. Per il resto gli azzurri non hanno avuto grosse chance, anche perché per alcuni di loro erano le primissime esperienze, come il giovanissimo Pietro Bertasi, che a 15 anni si è goduto la prima esperienza nel tennis professionistico. Oggi dieci incontri: oltre ai sei match che definiranno i qualificati, scatta il main draw. Non prima delle 17 Francesco Maestrelli se la vedrà con Pierre-Hugues Herbert, mentre nell’incontro serale (non prima delle 19.30) l’atteso Martin Landaluce sfida Jesse Sels.