Da Melbourne, Alessandro Terziani – foto Getty Images
La classifica era ingannevole, n.6 Angelique Kerber, n.16 Victoria Azarenka. In realtà la bielorussa, vincitrice degli Australian Open 2012 e 2013, era largamente favorita contro la mancina tedesca. Le due giocatrici si erano da poco affrontate, dieci giorni addietro, nella finale di Brisbane con la netta vittoria dell’Azarenka. La Kerber, nei sei precedenti, non aveva mai battuto la bielorussa. Come se non bastasse, l’Azarenka non aveva ancora ceduto un set (perdendo solo 11 giochi in 8 set) nel cammino verso i quarti, mentre la tedesca aveva rischiato seriamente l’eliminazione al primo turno contro la giapponese Doi.
Per quelle circostanze che rendono il tennis uno degli sport più affascinanti e imprevedibili, la Kerber ha giocato la partita della vita contro una Azarenka che non ha demeritato. Le due giocatrici hanno dato vita a scambi violenti e profondi per quasi due ore di gioco. Finora il migliore incontro femminile a cui abbiamo assistito in questi Australian Open.
La Kerber è partita fortissimo, sorprendendo la bielorussa a suon di vincenti. 4-0 in pochi minuti. L’Azarenka ha iniziato a riprendersi il campo ed è tornata prepotentemente in partita avvicinandosi sul 4-3. L’ottavo gioco, di grande intensità emotiva e tecnica, è durato a lungo (16 punti) con l’allungo della Kerber sul 5-3 che ha poi chiuso il set.
Il secondo set sembrava un dominio dell’Azarenka, ma sul 5-2 a suo favore e tornata in cattedra la Kerber che ha inanellato ben cinque giochi consecutivi fino al trionfo finale dopo 1 ora e 45 minuti.
La tedesca è ora a un passo dalla sua prima finale in uno Slam, Konta permettendo.
Kerber b. Azarenka 6-3 7-5
Un incontro che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere in un quarto di finale Slam, quello tra la britannica Johanna Konta (n.47) e la qualificata cinese (n.133). L’incontro, tecnicamente modesto, è stato a senso unico a favore della Konta, salvo un momento di incertezza sul finale di primo set, che diventa così la prima giocatrice britannica a conquistare una semifinale Slam dai tempi di Jo Durie (Us Open 1983).
Nel primo set la Konta vola fino al 5-2. Qui un pò di comprensibile “braccino”, vista l’importanza della posta in palio, le fa sprecare tre set point. La Zhang prende coraggio e accorcia fino a 5-4. Finalmente la britannica chiude il set alla sesta chance dopo aver sfiorato lo psicodramma.
Nel secondo set la Konta riacquista la tranquillità perduta e fa nuovamente prevalere la sua superiorità tecnica. Il set dura poco più di mezz’ora con la britannica chiude il match sul 5-1 con un fortunoso nastro al secondo match point.
La semifinale contro la Kerber ammirata oggi sembra una montagna insormontabile per la Konta che può comunque gioire per il grande risultato raggiunto in carriera.
Konta b. Zhang 6-4 6-1