Al termine della semifinale del WTA 500 di Abu Dhabi vinta contro Beatriz Haddad Maia, Daria Kasatkina in conferenza stampa ha indirizzato una dura critica nei confronti della WTA sul tema della programmazione di incontri e tornei. Nonostante la finale disputata ieri, la tennista russa dovrà già oggi scendere nuovamente in campo nel Masters 1000 di Doha
Meno di 24 ore di tempo per recuperare da una finale disputata, volare da Abu Dhabi a Doha e prepararsi per scendere nuovamente in campo, sperando di riuscire a dormire almeno qualche ora. Questo è l’incredibile tour de force a cui è costretta Daria Kasatkina, reduce dalla finale persa nel WTA 500 di Abu Dhabi per mano di Elena Rybakina e con la necessità di trovarsi già in campo a Doha per il primo turno del WTA 1000. Scesa in campo alle ore 17:00 locali di ieri, la tennista russa si è vista schedulare la sfida contro Pavlyuchenkova come secondo match di giornata, quando in Qatar saranno circa le 16:30. Un tempo decisamente troppo breve, che non mette in condizioni le giocatrici che scendono in campo di poter dimostrare a pieno il lavoro e con il serio rischio di infortunarsi.
Al termine della semifinale vinta contro Beatriz Haddad Maia, la stessa Kasatkina era stata molto dura nei confronto della WTA. “Ho una domanda, non so a chi vada rivolta, se alla WTA o ai tornei, ma voi state cercando di far morire le giocatrici o di farci infortunare spesso? Siamo esseri umani che cercano di fare il proprio lavoro nel miglior modo possibile. Ma date le circostanze non è molto facile. Spero che questa domanda venga indirizzata alle persone giuste. Non mi sto lagnando, riporto solo i fatti e questi dicono che è impossibile“. La tennista russa riflette inoltre sulla scelta – a suo dire discutibile – di prevedere l’inizio di un torneo nello stesso giorno in cui si disputano le finali di un altro, specie per chi come lei non ha un bye al primo turno. “È uno schedule orribile. Non so come si possano programmare le finali di un torneo di domenica se si vuole che il torneo successivo finisca di sabato. Quindi l’evento inizia la stessa domenica e se sei una giocatrice come me che non ha il bye al primo turno, devi giocare per forza il lunedì. Gioco la finale alle 17, ma che io sappia non esiste una tecnologia che mi permetterebbe di essere a Doha con uno schiocco di dita. Lunedì dovrò viaggiare ed essere in campo in un torno totalmente diverso, il giorno dopo aver fatto una finale con nelle gambe la fatica di cinque partite ad altissimo livello ad Abu Dhabi“.
Così come Kasatkina, anche Karolina Pliskova sta vivendo una situazione altrettanto difficile. La tennista ceca ha conquistato il titolo numero 17 nel WTA 250 di Cluj-Napioca, superando nella finale di ieri la rumena Anna Bogdan. Anche Pliskova dovrà disputare il suo match di primo turno a Doha nella giornata di oggi, con l’ulteriore difficoltà di sostenere un viaggio decisamente più lungo rispetto alla sua collega russa. Il tema dell’organizzazione dei tornei da sempre fa discutere, non solo nella WTA ma anche a livello ATP. Emblematico quanto successo qualche anno fa a a Holger Rune, il quale dovette disputare la finale del Challenger di Sanremo la mattina e poi correre a Montecarlo per giocare il primo turno delle qualificazioni. In quel caso gli spostamenti furono facilitati dalla vicinanza geografica dei due tornei – circa un’ora di macchina – ma resta la difficoltà di giocare in condizioni differenti e garantire sempre il massimo dell’impegno.