La Knapp gioca un grande match contro Petra Kvitova, risale da 6-3 3-0 sotto e vola 5-2 al terzo a suon di vincenti, ma la favola non ha il lieto fine. Vince la ceca, brava e fortunata nel tie-break decisivo. All’Italia resta solo Fognini.– Non le dava fiducia nessuno. Né il pubblico del Centrale, dimezzato dopo la fine del match di Roger Federer, né gli organizzatori, che avevano programmato il suo eventuale ottavo contro Jelena Jankovic sul Campo 1, senza copertura televisiva. Invece, punto dopo punto Karin Knapp si è costruita una chance, e forse avrebbe meritato la vittoria. Alla fine se l’è presa la numero 4 Petra Kvitova, passata 6-3 4-6 7-6 ma obbligata a sudare le proverbiali sette camicie da una Knapp cresciuta col passare dei minuti, sino a diventare assoluta padrona del campo. L’ha fatto con tanti meriti, riaprendo un match sul 6-3 3-0 pareva morto e sepolto. La Kvitova, all’esordio romano dopo il gran successo a Madrid, era in totale controllo. Fino a quel momento non aveva concesso nulla, servendo alla grande e muovendo l’azzurra coi suoi letali angoli mancini. Poi, di colpo, è cambiato tutto. La Knapp ha rifiutato la sconfitta, ha preso campo e impennato il rendimento, raggiungendo punte di rendimento quasi mai toccate, vincendo il braccio di ferro contro una delle più forti del mondo. Il fenomeno sembrava lei: mai una distrazione, mai un punto buttato, semmai tanti vincenti e un rendimento ‘maschile’ nei colpi di inizio gioco, contro uno dei migliori servizi del circuito. L’ha disinnescato e non sbagliava più, aggredendo ogni palla come se fosse l’ultima.
 
KNAPP POCO FORTUNATA NEL TIE-BREAK
Da 0-3 a 5-3, poi subito un break al terzo e un altro ancora, fino all’inatteso 5-2 e servizio, mentre qualcuno dagli spalti rumoreggiava addirittura con un campanaccio. Ma proprio quando pareva ormai finita, le incertezze del primo set hanno bussato alla porta, e sono bastati un paio di errori col diritto per rimettere tutto in discussione. La Kvitova ha capito che era il momento di alzare il livello e l’ha fatto da campionessa, concedendo qualcosa solo sul 4-5. Da 40-15 si è fatta riagganciare sul 40-40, e li Karin avrebbe potuto ammazzare la partita. Non ce l’ha fatta e ha perso dieci punti consecutivi. Non si è rassegnata, ha chiesto una mano al coach-fidanzato Francesco Piccari ed è riuscita a prendersi il tie-break, dove però le han tagliato le gambe un paio di episodi poco favorevoli. Prima un nastro vincente sul 2-0, subito dopo una risposta che l’ha obbligata a offrire il passante all’avversaria. Poteva cambiare campo sul 3-3, invece si è trovata 1-5 senza particolari colpe. Se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, alla Kvitova va il merito di averci creduto anche quando sembrava finita, tenendo sempre un atteggiamento esemplare. Ma per quanto messo in campo, la Knapp avrebbe meritato l’impresa e il ruolo da inattesa protagonista.
 
CHE MIGLIORAMENTI ATLETICI!
Karin esce a testa alta. Il lungo applauso tributatole dal pubblico ne è la conferma: stava abbandonando il campo in fretta e furia, ma è tornata indietro per ringraziare, salutando con tanta amarezza ma anche con tante nuove certezze. Da questo match può trarre tanta fiducia per provare a svoltare, dopo una prima metà di stagione al di sotto delle aspettative. Si sono visti grandi miglioramenti atletici, segno che il lavoro intrapreso col trainer Marco Panichi sta sortendo gli effetti sperati. Vista la stazza importante, la mobilità è sempre stata un problema, eppure nell’umida serata romana pareva poter arrivare su ogni palla della Kvitova, una delle più potenti del Tour. Si era già visto qualcosa due settimane fa a Marrakech, dove ha raggiunto un buon quarto di finale, ancora meglio, davanti al pubblico della città che l’ha adottata ormai da tempo. A 27 anni non è più giovanissima, ma nemmeno troppo vecchia per non provare (almeno) a ritoccare quel best ranking di numero 35 che risale al lontano 2008, prima del lungo stop e della conseguente resurrezione. Ci è andata vicino due anni fa, poi un 2014 opaco ne ha ridimensionato le ambizioni. Ma l’evidente crescita dice che c'è ancora qualche speranza.

WTA PREMIER FIVE ROMA – Secondo turno
Petra Kvitova (CZE) b. Karin Knapp (ITA) 6-3 4-6 7-6