Qualche settimana fa, Johanna Konta ha raggiunto la sua miglior classifica. Salendo al numero 6 WTA, è diventata la miglior britannica dai tempi di Jo Durie, ormai 33 anni fa. Ma i numeri non sapevano che, in queste settimane, “Jo” avrebbe calpestato la terra battuta. E non è così sorprendente che abbia salutato il Roland Garros al primo turno, battuta 1-6 7-6 6-4 da Su Wei Hsieh, giocatrice di Taiwan che ha un passato da top-25 WTA ma che oggi langue al numero 109. Inoltre non ama la terra battuta e non batteva una top-20 da oltre nove anni. Sul piano prettamente numerico, è la peggiore sconfitta della Konta da quasi un anno, quando è inciampata in Kristina Kucova (n.121) a Montreal. Tuttavia, la terra battuta è un territorio ancora sconosciuto per lei. Di Parigi adora il cibo, mentre ci vorrà un po' di tempo per apprezzare il mattone tritato. “So che i risultati non sono arrivati, ma dopo aver parlato con il mio team sento di aver fatto un sacco di miglioramenti su questa superficie, match dopo match” ha detto la Konta, che dopo un primo set ben giocato si è fatta irretire dal tennis anticonvenzionale della Hsieh, una che tira il dritto a due mani ma spesso stacca la sinistra per giocare un insidioso slice, su cui la Konta è quasi impazzita. “Ho creato tante opportunità, ma non sono stata brava a sfruttarle – dice la Konta – lei ha giocato davvero bene, sapevo che ha un grande talento ma mi ha sorpreso il modo in cui si è mossa sulla terra battuta. Ha usato al meglio le sue abilità e ha saputo utilizzare il vento a suo vantaggio”.
"GIOCO A TENNIS PER ME STESSA"
La Konta sembra sincera quando dice di sentirsi migliorata, ma i risultati la bocciano. L'unico torneo dove ha giocato davvero bene è Roma, ma al Foro Italico le condizioni erano piuttosto veloci. Adesso si prenderà un paio di giorni di pausa (“Andrò a casa, ad Eastbourne, perché manco ai miei genitori. Poi andrò a Londra e sarò pronta per Nottingham”). Arriva l'erba e sarà tutto diverso, a partire dalle aspettative dei connazionali. Non si è mai presentata a Wimbledon con una classifica così importante, ma a parole sembra tranquilla. “Gioco a tennis per me stessa, sono una persona fortunata perché posso fare quello che amo su base quotidiana. Se dovessi affrontare ogni torneo pensando alle aspettative altrui, sarebbe molto difficile. Io posso solo promettere di fare del mio meglio ogni volta che scendo in campo”. Lo ha fatto anche sul Campo Chatrier, dove per 23 minuti – la durata del primo set – è stata una gioia per gli occhi. Ma poi è cambiato tutto: la Hsieh ha preso coraggio, ha cercato le linee e spesso le ha trovate. Il match è entrato in lotta, e in effetti la Hsieh ha saputo liberare le sue qualità meglio della Konta. Nel terzo ha giocato decisamente meglio, anche se ha tremato un po' al momento di chiudere. Sotto 15-40 nell'ultimo game, ha ritrovato la parità con una splendida smorzata. Nel complesso, la Konta non ha sfruttato quattro palle break e poi ha detto addio al Roland Garros sparando in rete l'ultima risposta. “Gli errori del terzo set non sono dipesi dalla superficie” ha chiosato la Konta, che però – in cuor suo – sarà ben felice di mettere piede sull'erba. Laddove il suo servizio e il suo rovescio le daranno ben altre soddisfazioni. E dove non c'è la necessità di scivolare.
ROLAND GARROS DONNE – Primo Turno
Su-Wei Hsieh (TPE) b. Johanna Konta (GBR) 1-6 7-6 6-4