Il periodo di prova è andato a gonfie vele, dunque Johanna Konta ha scelto il nuovo coach: si tratta di Dimitri Zavialoff, francese ormai trapiantato in Svizzera, noto al grande pubblico per aver forgiato il tennis di Stan Wawrinka e portato Timea Bacsinszky a livelli inediti. Libero da maggio, quando si è interrotto il rapporto quinquennale con la Bacsinszky, torna nel circuito per rilanciare una giocatrice che quest'anno si era un po' persa con Mchael Joyce. Top-10 a inizio anno, era precipitata fino al numero 45 salvo poi risalire in 39esima posizione grazie alla semifinale ottenuta a Mosca, primo torneo con Zavialoff al suo fianco. Era ancora in prova, ma dopo meno di un mese Johanna ha deciso: “Ok, si parte”. Qualche settimana fa, la Konta ha siglato un accordo di rappresentanza con Starwing Sports, l'agenzia di Lawrence Frankopan che già rappresenta Stan Wawrinka. Chissà che non sia stata proprio questa la chiave per avvicinarla a Zavialoff, 42 anni, francese di origine russa (fu suo nonno a emigrare dalla Russia) che risiede da tempo in Svizzera, a Losanna. La sua notorietà è dovuta alla lunga collaborazione proprio con Wawrinka. Lo ha preso quando era un bambino di 8 anni e hanno lavorato insieme fino al 2010. Sotto la guida di Zavialoff, ha messo piede per la prima volta tra i top-10. Zavialoff non viene da una famiglia ricca: non avevano le risorse per assumere un maestro, dunque sia lui che il fratello Gregory hanno iniziato da autodidatti. È stato al massimo numero 957 ATP in doppio, senza avere un ranking in singolare, ma ha smesso di giocare prestissimo, intorno ai 20 anni.
CAMBIA ANCHE ELISE MERTENS
L'avvicinamento con Wawrinka, che poi sarebbe stata l'origine della sua carriera da coach, è nato per caso: il padre di Dimitri lavorava in un centro per disabili a Saint Barthelemy (dove risiedeva la famiglia Wawrinka) e lì insegno a suonare la balalaika a Wolfram Wawrinka, padre di Stan. Le famiglie iniziarono a frequentarsi e così iniziò la collaborazione, terminata – non senza qualche rimpianto – nel 2010. Tre anni dopo, è giunta la chiamata di Timea Bacsinszky. Aveva già smesso di giocare, si era dedicata a fare la barista in un resort alpino, ma una mail che le comunicava la possibilità di giocare il Roland Garros la convinse a riprovarci. Pur senza avere grandi risorse, scelse di chiamare proprio Zavialoff ed è iniziato un periodo di successi clamorosi, culminato con due semifinali a Parigi e un quarto a Wimbledon. Adesso c'è una nuova avventura, l'affascinante scommessa di riportare la Konta ai livelli del biennio 2016-2017, magari ancora più in alto. Si dice che Zavialoff sia un tipo tranquillo, caratterialmente simile a Esteban Carrill, l'uomo che l'aveva seguita fino al 2016, con il quale aveva ottenuto i primi grandi risultati (su tutti, la semifinale all'Australian Open). In pieno periodo di offseason, è tempo di novità e quella della Konta non è l'unica: qualche giorno fa, Elise Mertens ha ufficializzato la partnership con David Taylor, tecnico australiano di grande esperienza che in passato ha lavorato con Hingis, Ivanovic e – soprattutto – Samantha Stosur. Negli ultimi due anni lo abbiamo visto su panchine (molto) importanti, ma non ha avuto grande fortuna con Naomi Osaka, Jelena Ostapenko e Madison Keys (con quest'ultima, la collaborazione è terminata ad agosto). I primi ammiccamenti risalgono ad ottobre, al torneo di Tianjin, poi qualche giorno fa la Mertens ha confermato la notizia. Reduce dalla migliore stagione in carriera, la belga ha cambiato ben quattro allenatori nel corso dell'anno: partita con il fidanzato Robbe Ceyssens, ha poi lavorato con l'olandese Rick Vleeschouwers e il tedesco Dieter Kindlmann prima di prendere la decisione definitiva in vista del 2019.