Prima Ginevra, poi Umago, quindi San Pietroburgo. Sembrava una maledizione, ma finalmente Joao Sousa può tornare a sorridere. Dopo tre finali perse in stagione, il portoghese ha centrato il secondo successo in carriera nel circuito ATP. Si è imposto a Valencia, facendo fruttare nel migliore dei modi il suo ultimo torneo stagionale. In finale l’ha spuntata 3-6 6-3 6-4 sul padrone di casa Roberto Bautista-Agut, settima testa di serie. Decisiva la sua maggiore freddezza nelle occasioni importanti: ha salvato sette palle-break delle dieci concesse, concretizzando quattro delle cinque a sua disposizione. I 250 punti incassati gli valgono un salto di tredici posizioni in classifica e il nuovo best ranking, alla posizione numero 33. È la più alta posizione mai raggiunta nel ranking da un tennista portoghese.
Prima Ginevra, poi Umago, quindi San Pietroburgo. Sembrava una maledizione, ma finalmente Joao Sousa può tornare a sorridere. Dopo tre finali perse in stagione, il portoghese ha centrato il secondo successo in carriera nel circuito ATP. Si è imposto a Valencia, facendo fruttare nel migliore dei modi il suo ultimo torneo stagionale. In finale l’ha spuntata 3-6 6-3 6-4 sul padrone di casa Roberto Bautista-Agut, settima testa di serie. Decisiva la sua maggiore freddezza nelle occasioni importanti: ha salvato sette palle-break delle dieci concesse, concretizzando quattro delle cinque a sua disposizione. I 250 punti incassati gli valgono un salto di tredici posizioni in classifica e il nuovo best ranking, alla posizione numero 33. È la più alta posizione mai raggiunta nel ranking da un tennista portoghese.
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