Il giocatore americano, che rientrerà a inizio 2025, svela: “Ho la sindrome di autismo, non voglio più nasconderlo”
Jenson Brooksby sta per tornare in campo dopo una lunga inattività: lo statunitense è stato squalificato per non essersi presentato a tre controlli antidoping e per una doppia operazione ai polsi: il suo primo torneo dopo l’inattività saranno gli Australian Open con ranking protetto.
Il 24enne californiano in una bellissima intervista ad AP ha voluto rivelare di soffrire della sindrome di autismo: fino a quattro anni di età non parlava e trascorreva oltre 40 ore a settimana con neuropediatri per migliorare nella comunicazione. Queste le sue parole a cuore aperto: “Non voglio più tenere per me questa questo argomento. È un qualcosa di molto personale che con il passare del tempo ho voluto condividere. L’autismo diventa un grande vantaggio nei momenti di pressione in campo, in quanto permette di concentrarmi su due o tre dettagli molto specifici per un lungo periodo di tempo. L’obiettivo è diventare un giocatore migliore”.