Un grave infortunio alla schiena aveva portato Jelena Jankovic sull’orlo del ritiro. La serba ha evitato il tracollo e ora riparte con nuove ambizioni. “Ma non voglio avere fretta”. A Brisbane è uscita al primo turno.
Di Riccardo Bisti – 5 gennaio 2015
La prima giornata del torneo WTA di Brisbane ha dato un paio di sentenze. La prima riguarda Sam Stosur e la sua cronica difficoltà nel giocare i tornei casalinghi. L’australiana ha perso una partita incredibile contro Varvara Lepchenko: avanti 5-1 e 40-30 nel terzo set, ha centrato l’anti-impresa di perdere sei giochi di fila. Una vicenda che ha del patologico. Gli australiani, tuttavia, si consolano con il successo dell’oriunda Ajla Tomljanovic, brava a battere Jelena Jankovic col punteggio di 7-6 6-0. Avrebbe potuto essere un derby serbo-croato, invece la Tomljanovic gioca per l’Australia e risiede proprio a Brisbane. E’ lei la prima giocatrice a vincere un match nel circuito WTA 2015. Chissà che non le porti fortuna. Di certo, nonostante la sconfitta, può ritenersi fortunata anche Jelena Jankovic. La storia del giorno è la sua. E' la storia di una giocatrice che ha confessato di essere stata ad un passo dal ritiro a causa degli infortuni. Lo scorso anno, Jelena si è bloccata per due mesi a causa di un infortunio alla schiena. Un infortunio doloroso, di quelli che lasciano il segno. Aveva talmente male che faceva fatica a lavarsi i denti e a indossare le scarpe. Camminare? Si, ma non era semplice. L’attività di routine era diventata un problema. E pensare che la stessa giocatrice, qualche anno fa, è stata per 18 settimane in vetta al ranking WTA. “Ho pensato che quell’infortunio avrebbe potuto segnare la fine della mia carriera” ha detto la serba dopo la sconfitta a Brisbane. “E’ stato davvero brutto. Quando sei infortunata e hai un grosso problema alla schiena, pensi che forse non sarai mai più in grado di tornare ad alti livelli. Continuavo a fare terapie. Aspettavo di tornare…e l’ho fatto”.
MUSCOLI COME GELATINA
Secondo la Jankovic, il problema era soprattutto di tipo mentale. “Devi trovare il modo di sentirti a tuo agio, senza avere nulla per la mente. Bisogna scendere in campo e divertirsi. Io devo allenarmi ancora: spero di essere pronta per Melbourne, e magari giocare molto meglio”. In effetti, contro la Tomljanovic è parsa in grade difficoltà, un fantasma rispetto alla tennista talentuosa che forse non vale il numero 1, ma quando è in forma sembra una ginnasta prestata al tennis. In particolare, in questo momento le manca il servizio. Contro la Tomljanovic è stata avanti di un break, ha anche avuto due setpoint nel tie-break, ma dopo averli sciupati è crollata nel secondo. Ma non c’è da preoccuparsi o disperarsi: era il primo match dopo tre mesi di inattività, e il caldo del Queensland è perfetto per condurre i muscoli e il cervello alla liquefazione. Secondo la Jankovic, negli ultimi tre mesi i suoi muscoli si sono ridotti ad essere “gelatina”. “Circa un mese fa mi sono guardata allo specchio e devo aver detto qualcosa tipo ‘Dio mio! Adesso devi fare un bel po’ di lavoro. Adesso penso di stare molto meglio, ma mi aspetta ancora molto lavoro per arrivare al punto dove vorrei essere. Non penso al rankng: sono soltanto contenta di essere tornata a giocare e del mio attuale livello”. Ripartire dal numero 15 WTA non è poi così male.
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