di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Lo sport è una cosa, la politica un'altra. Ma non è così per il tennista tunisino Malek Jaziri che si è reso protagonista di un gesto schock rifiutandosi di scendere in campo contro Amir Weintraub nel challenger di Tashkent in Uzbekistan. Motivo del forfait? Non voleva giocare contro un tennista israeliano. Ma quel che è peggio è che non si tratterebbe di un gesto spontaneo, bensì di un ordine dai piani alti. Secondo Amir, fratello del tennista, sarebbe stato il Ministero dello Sport e della Gioventù ad imporre a Jaziri il ritiro.
Anzi, il diktat sarebbe partito dal Ministro tunisino dello Sport, Tarek Dhiab in persona . Se così fosse sarebbe gravissimo e si aprirebbe un serio caso diplomatico che poco o nulla avrebbe a che vedere con il nostro sport che anzi, diverebbe solo il "pretesto" per l'ennesimo capitolo di un conflitto infinito. Conseguenze che fanno impallidire quelle che potrebbero essere le sanzioni inflitte dall'Itf a Jaziri.
Non è il primo caso simile, forse nemmeno l'ultimo. Nel 2009 Mohammed Alirezaei, nuotatore iraniano, ai mondiali di Roma si era rifiutato di nuotare in vasca con l’israeliano Mickey Malul. Nel 2011 tocca alla scherma: Sarra Besbes, atleta tunisina è stata sconfitta dall’ israeliana Noam Mills perché è rimasta immobile in pedana con la spada abbassata come gesto di boicottaggio contro israele ed escamotage per non essere anzionata.
Malek Jaziri, 29enne di Tunisi è numero 169 dela ranking e lo scorso anno ha toccato il suo miglior risultato entrando nei primi 100 (numero 69) mentre Amir Weintraub, tennista 27enne è l'attuale numero 196 della classifica mondiale (best ranking 161).