di Daniele Rossi – foto Getty Images
Favola o sogno, chiamatelo come volete. Non chiudete il libro e non svegliatelo però, perchè Jerzy Janowicz non si vuole assolutamente fermare. Dopo essere partito dalle qualificazioni, dopo aver sconfitto due top 20 come Kohlschreiber e Cilic e abbattuto il fresco campione degli Us Open e un qualificato al Masters di fine anno, il gigante di Lodz supera con un'altra prestazione quasi perfetta Gilles Simon.
Svanisce il sogno degli organizzatori di avere una finale tutta francese, ma siamo sicuri che a prescindere da chi ci sarà dall'altra parte della rete, con Janowicz in finale ci sarà da divertirsi. Il polacco oggi ha dimostrato ancora una volta di avere un tennis completo sotto tutti i punti di vista, ma anche di sapere fronteggiare la pressione di una semifinale così importante, per di più opposto ad un giocatore di casa.
Dopo un inizio senza scossoni, Janowicz si prende il break che decide il set sul 2-2 grazie ad una fulminante risposta di diritto. Il resto del set è legato ai servizi e Jerzy può chiudere per 6-4 con uno spettacolare diritto vincente all'incrocio delle righe.
Il secondo set è più combattuto, Simon tenta la tattica adottata con Berdych, addormentare il gioco con palle piatte e basse e colpire con improvvise accelerazioni, ma Janowicz si dimostra meno sprovveduto del suo collega ceco. Il polacco sa alternare terrificanti bordate di diritto, a frequenti drop sempre ben effettuati, il tutto accompagnato da un servizio quasi intoccabile.
Sul 5-5, Gilou si ritrova sotto 0-40 e Janowicz con l'ennesima smorzata vincente si prende il break. Jerzy va a servire per il match e con grande tranquillità si procura due match point, trasformando il secondo con l'ennesimo drop shot.
Tanto tranquillo e lucido durante il match, quanto commosso e scatenato nell'esultanza dopo la vittoria, Janowicz conquista la sua prima finale nel circuito Atp.
Simon, un pò spento e forse condizionato da un probelma al collo che si è portato dietro fin dall'inizio del torneo, non è riuscito a ad incartare il match come aveva fatto con Berdych, subendo la potenza di Janowicz e aspettando troppo passivamente l'errore dell'avversario.
Errori che ci sono stati di Janowicz (28), ma che sono stati compensati da ben 39 vincenti, la maggior parte delle quali con un diritto impressionante. A prescindere da come andrà la finale, quella del polacco è forse la storia più bella dell'anno oltre che una gradevole ventata di novità, come diceva un cartellone a lui dedicato "So fresh, so unbelivable". Solo il futuro ci dirà se è solo un fuoco di paglia, ma è certo che colpi e mentalità sono già quelle di un campione.
J Janowicz (POL) [Q] b. G Simon (FRA) 6-4 7-5