Tra le tante qualità del campione altoatesino, la capacità di controllare emozioni e reazioni di fronte a eventi inattesi e particolarmente destabilizzanti, come per esempio il successo

Pensando al Sinner di questi giorni, giungo a conclusione che, oltre alla prestazione in campo, per eccellere ci vuole autogestione da vendere. Null’altro che una buona reazione emotiva a fattori inattesi che esulano dal quotidiano e possono creare scompiglio. Uno di questi è il successo, sensazione inebriante che male interpretata può spingere a comportamenti irrazionali lí dove invece concretezza e lucidità dovrebbero avere la meglio. Sia esso maturato nello star system come in campo imprenditoriale o sportivo, il successo necessita comunque di strumenti emotivi di regolazione, in assenza dei quali può produrre più dolori che gioie. Senza abbandonarsi a tortuose peregrinazioni scientifiche, diciamo che spesso la sua giusta o cattiva visione dipende dalla rapidità del suo arrivo. Così che quello metabolizzato nel tempo è assai meno destabilizzante dell’altro giunto all’indomani di un forte exploit.


Guardando al Sinner degli ultimi mesi e al grande giubilo a lui riservato, penso a come il futuro campione del mondo riesca nell’opera di non lasciarsi andare a voli pindarici, condizione che lo svierebbe dalla realtà di un obiettivo a portata di mano. Frutto, probabilmente di una terra natia poco incline a facili entusiasmi, le ragioni dell’autocontrollo vanno ricondotte anche al fatto di aver assorbito gli effetti del successo con affermazioni graduali e distribuite nel tempo. Tanto da vivere la forte sovraesposizione mediatica senza mutamenti psicologici di rilievo o squilibri sul piano emotivo. Al contrario, il buon Jan sembra guardare a quanto gli sta ruotando intorno come a qualcosa che appartenga ad altri piuttosto che a lui.
Chiudo dicendo che agguantare una finale di Slam non è cosa da poco e che la compattezza mentale messa in essere dal nostro eroe dinanzi a un’eventuale vittoria, la dice lunga sulla maturità sociale e sportiva fin qui raggiunta dal campione che la buona stella ci ha dato in sorte.