L’avversario di primo turno di Sinner sta vivendo un 2024 importante. A tre anni già giocava, ama collezionare monete e vittorie su avversari di nome
foto Ray Giubilo
Jannik Sinner a Cincinnati debutta contro il futuro del tennis americano. Un metro e 93, gran servizio, 19 anni, rovescio temibile, ottima mobilità sul campo nonostnate l’altezza, figlio d’arte visto che entrambi i suoi genitori sono stati discreti tennisti a livello universitario (papà Erik, avvocato, è stato tre volte all-american a Redlands, mamma Sondra ha giocato a San Diego) Alex Michelsen ha iniziato a giocare a tre anni palleggiando – come un certo Bjorn Borg – sulla porta del garage di casa, a Laguna Hills, in California.
«E’ stata mia mare che mi ha insegnato – racconta – ho giocato con lei quasi ogni giorno fino a quando avevo 15 o 16 anni. Il mio primo ricordo tennistico risale a quando avevo quattro anni: iniziava a piovere e io piangevo con lei perché non potevo giocare».
Ma di sport da ragazzo Alex ne ha praticati altri, come ogni buon americano: basket, calcio – è un fan di Messi – e soprattutto baseball dove avrebbe potuto avere un futuro. Presto quindi è arrivato il momento di scegliere. «Ho preferito il tennis perché è molto più divertente della maggior parte degli sport. Divertente e anche difficile, ma niente di bello arriva facilmente nella vita. E io sono un tipo molto competitivo».
Insomma, un predestinato che da junior vanta un titolo in doppio a Wimbledon (2022) in coppia con Sebastian Gorzny, e sempre in quell’anno il centro sia in singolare sia in doppio all’Easter Bowl.
«Avere in mano un trofeo dello Slam – sostiene – anche se junior, è stato importantissimo, mi ha dato fiducia». A fine 2022 sono arrivate la finale a Winston Salem e il primo titolo Futire a Lansing.
L’anno scorso aveva deciso di partecipare al campionato Ncaa con l’Università della Georgia, una delle più blasonate degli States, ma ci è ripensato e ha debuttato nel Tour raggiungendo a febbraio la finale al Challenger di Roma, sconfitto da Jordan Thompson, e vincendo quello di Chicago, il suo primo. La settimana dopo è arrivato il primo vero acuto nell’Atp di Newport, con vittorie su Cressy, Isner e stop solo in finale contro Mannarino. Chiuso l’anno con il secondo centro Challenger a Knoxville e la partecipazione alle Next Gen Finals, nel 2024 il ‘socal’ boy è ripartito alla grande raggiungendo per la prima volta un terzo turno Slam a Melbourne, battendo il suo primo top 10, Alex De Minaur a Los Cabos e superando il suo primo turno in un Masters 1000 a Indian Wells (+Munar). Nei primi 60 è entrato dopo il quarto di finale sulla terra di Ginevra, dove ha sconfitto Taylor Fritz, e anche sull’erba ha fatto molto bene vincendo un match a Maiorca e arrivando addirittura in finale a Newport, superato solo in finale da Marcos Giron. Un avversario in piena ascesa, capace di esprimersi al meglio su tante superfici. «Ho vinto molte partite nel 2023. L’anno scorso ho giocato circa 90 partite. Il fatto di giocare tanti incontri nei Challenger mi ha ha aiutato a salire ad un livello più alto. Contro Sinner non ho nulla da perdere, quindi cercherò di divertirmi,. L’ho visto la prima volta quando ha vinto le Next Gen, ricordo che mi sono detto ‘questo colpisce davvero forte’. Non credo che il suo gioco sia cambiato molto da allora, ma è diventato molto più forte, molto più veloce e molto più in forma. Il suo servizio è migliorato e forse anche il suo dritto». Il match è programmato sul centrale di Cincy. «Se mi metti sul campo 2, in trincea, sono felice. Se mi metti sul campo centrale, sono ancora più felice. Quindi sarà divertente. Spero che faranno il tifo per me perché sono americano». Alex, grande cultore di Harry Potter, è fra l’altro un collezionista provetto in campo numismatico: possiede oltre 10 mila monete. E punta ad aggiungere ‘profili’ di prestigio alla sua raccolta.