La serba supera la Kerber al termine di un’estenuate finale durata 2 ore e 30 minuti. In bacheca il 15° trofeo della carriera… di ALESSANDRO MAGRINI

di Alessandro Magrini

 

Jelena Jankovic fa suo il WTA International di Hong Kong (prize money 250.000$) superando in finale Angelique Kerber con il punteggio di 3-6 7-6 6-1.

 

Ci sono volute ben due ore e mezza di gioco per conoscere il nome della nuova campionessa del Prudential Hong Kong Tennis Open, erede al trono di Sabine Lisicki, trionfatrice qui nel 2014.

Partita durissima, dominata da lunghi ed estenuanti scambi da fondocampo e in cui ha regnato un sostanziale equilibrio, testimoniato dall’abbondanza di games risoltisi ai vantaggi.

 

È la Kerber a “uscire meglio dai blocchi”, incamerando un primo set in cui strappa la battuta alla testa di serie numero 4 prima in apertura e poi nel 7° e 9° gioco.

L’inerzia però cambia all'inizio della seconda frazione: è infatti la trentenne di Belgrado a prendere sempre più l’iniziativa, pur non riuscendo per ben tre volte a confermare il break acquisito e facendosi "trascinare" al tiebreak. E’ forse il momento più bello ed intenso dell’intero match, con rallies costantemente sopra i 20 colpi e soluzioni tecniche di assoluto rilievo: si impone per 7-4 la serba, che finalmente raccoglie quanto seminato nel corso di tutto il parziale e riporta in parità le sorti dell’incontro.

 

Ma proprio quando tutti sono pronti a godersi il terzo tempo di una finale entusiasmante, di fatto invece cala il sipario: la Kerber infatti, oltre alla delusione, accusa anche un’evidente stanchezza complicata da qualche guaio fisico. Il risultato è un terzo set senza storia, dominato 6-1 dalla Jankovic che mette così le mani sul titolo, il 15° della carriera (incluso il WTA di Nanchang, prize money 125.000$). 

 

L’Asia sembra portare davvero fortuna a Jelena, che non più tardi di tre settimane fa si era imposta a Guanghzou, in Cina. È inoltre curioso constatare come negli ultimi sei anni la prossima numero 22 del mondo abbia colto successi solo in Oriente e nelle Americhe: l’ultimo sigillo europeo risale infatti all’ormai lontano 2009.

 

Per Angelique sfuma invece la quinta gioia stagionale e per la prima volta nel 2015 si deve accontentare del piatto riservato al runner up. In ogni caso buon torneo per la tedesca, che prima di oggi aveva ceduto solamente un parziale nell’arco dell’intera settimana (all’esordio contro Francesca Schiavone). L’accesso alle WTA Finals di Singapore è quasi certo, anche se in lizza per un posto al Master di fine anno ci sono ancora  Safarova, Pennetta e Suarez Navarro.