I due successi in altrettante settimane al Cairo prima e a Casablanca poi vale l’approdo nella top 10 del ranking juniores, confermando le tante buone impressioni che ci sono su di lui
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Nell’Italia del tennis dove ogni settimana si parla di nuovi talenti pronti a darsi battaglia nel circuito maggiore, c’è un’altra Italia che nelle retrovie fa benissimo e merita parimenti di essere raccontata. La storia è quella di Jacopo Vasami, mancino classe 2007, che in virtù degli ottimi risultati di questo inizio di stagione è attualmente al numero sette del ranking juniores ITF. Si tratta del decimo italiano a raggiungere un traguardo così prestigioso, prima di lui negli ultimi anni troviamo Federico Cinà, Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli. Basterebbero questi nomi per capire come il futuro di Vasami potrà essere – il condizionale è d’obbligo a questa età – di grande prospettiva, se continuerà a lavorare con la dedizione che ha sempre mostrato.
Il suo percorso inizia al Circolo Nomentano, a Roma, alla corte di Fabrizio Zeppieri e Federico Lucchetti. Ed è proprio al Nomentano che Vasami ha fatto ritorno nei primi mesi del 2024, dopo un’esperienza di circa quattro anni alla Rafael Nadal Academy. La chiamata arriva nel 2020 quando durante un clinic a Firenze viene attenzionato da Joel Figueras, numero due dell’accademia. Una settimana di “prova” in quel di Manacor, tra duri allenamenti sul campo e colloqui con psicologi e con il preside della scuola. Un’esperienza che lo ha formato dal punto di vista del gioco, ma anche della personalità, considerando che giovanissimo ha lasciato la sua città e i suoi familiari per cercare di diventare un tennista professionista. I risultati però non si fanno attendere, a dimostrazione di come il cammino intrapreso era quello giusto. Lo scorso anno si fa notare per essere il terzo azzurro di sempre – e il primo dal 1986 – a raggiungere una finale nei Campionati Europei, un percorso incredibile che lo ha visto sconfitto solamente in finale per mano del romeno Luca Preda (6-3, 6-1).
Proprio durante quel cammino europeo, Vasami ottiene uno scalpo importante: quello di Henry Bernet, il giovanissimo talento svizzero salito agli onori della cronaca dopo aver vinto gli Australian Open Juniores 2025 (con tanto di paragone a Federer). Un 2024 che a Vasami ha regalato anche la prima esperienza a livello Slam, durante gli US Open, che costituisce un’altra tappa fondamentale del suo percorso. “La bellezza dello Slam è tutto quello che lo circonda – racconta Vasami a Quindici Zero – come per esempio stare nello stesso spogliatoio di Alcaraz, uno che faceva i tuffi a bomba nelle piscine. Carlos sembrava un mio coetaneo o comunque non sembrava ‘Alcaraz’“. Il suo cammino si è fermato al primo turno dopo aver superato le qualificazioni, ma è una di quelle esperienze dove il contorno è forse più importante di ciò che succede in campo.
Fino ad arrivare ad oggi, e al brillante compiuto nelle ultime due settimane. Due titolo vinti, si diceva, il J500 del Cairo e il J300 di Casablanca, nove match vinti consecutivamente e un solo set perso. In totale sono quattro i titoli ITF in carriera, ma la doppietta delle ultime settimane sono valse per l’appunto l’approdo tra i primi dieci giocatori juniores più forti del mondo.