Inglese di nascita, americano di adozione e con la mentalità da underdog. Alcune curiosità su Jacob Fearnley che oggi affronterà di nuovo Sascha Zverev per aggiudicarsi un posto al terzo turno di Miami

Una nuova occasione per Jacob Fearnley: al secondo turno del Miami Open si trova ad affrontare un’altra volta Alexander Zverev. Sono passati solamente due mesi dal loro primo incontro all’Australian Open e ora l’inglese può pareggiare i conti: “Sono super felice di poter giocare di nuovo con lui. In Australia penso di aver giocato una partita decente. È stato solo un po’ troppo bravo per me e avere un’altra possibilità di affrontarlo è davvero fantastico. Non capita spesso di giocare contro qualcuno come Zverev in così poco tempo”. Un’opportunità incredibile per fare esperienza, soprattutto se si considera che un anno fa Fearnley era seduto in classe alla Texas Christian University e giocava ancora a tennis al college. E ancora più incredibile se pensiamo che nell’ottobre 2023 era il numero 1.893 del ranking ATP.
Il giocatore, classe 2001, è nato a Worcester in Gran Bretagna ma da anni è stato adottato dagli Stati Uniti. Ha frequentato il college americano e la sua gavetta inizia da lì. Una gavetta non semplice perché purtroppo Fearnley ha subito una serie di infortuni che lo hanno bloccato: una reazione da stress alle costole, uno strappo al tibiale posteriore, una lesione alla cuffia dei rotatori destra, un’osteite all’osso pubico, una lesione alla parte bassa della schiena dovuta a un nervo schiacciato e vari strappi addominali. Oggi, però, è numero 83 del mondo, ha vinto diversi Challenger – e diverse partite importanti come quelle contro Kyrgios e Cazaux all’AO – e ha fatto tesoro del percorso fatto fino a qui. Con il suo team condivide una filosofia: non bisogna preoccuparsi di commettere errori ma bisogna preoccuparsi di non imparare da essi. È proprio dagli errori che ha imparato e curato il suo potenziale, che da junior lo ha portato a sconfiggere Carlos Alcaraz e Jannik Sinner e ad allenarsi con Roger Federer a Wimbledon. Ha anche una mentalità da underdog e una personalità tutta da scoprire. Vediamo alcune curiosità su di lui.
Non passare troppo tempo nei club. Quali club? Quelli tennistici ovviamente. Perché starci poco tempo? La risposta è arrivata l’anno scorso quando Fearnley ha partecipato a Wimbledon, momento speciale quanto istruttivo. Era tutto così bello e da buon inglese era anche il beniamino del pubblico. Ogni cosa era eccitante e ti lasciava la voglia di stare lì dalle 7 di mattina alle 2 di notte. Con il suo team, però, hanno notato che giocatori come Sinner e Alcaraz si vedono raramente in giro, sono lì per massimo 30 minuti al giorno. I club sono fantastici ma sono estenuanti e se vuoi essere un bravo tennista devi saper dosare le energie.
Andy Murray e Novak Djokovic… Ma prima viene Rafa! Ogni ragazzino ha il suo tennista preferito e Jacob Fearnley da buon britannico non ha potuto fare a meno di ammirare lo scozzese Murray, o Novak Djokovic per il suo talento. Però nel suo cuore c’è scolpito un nome sopra a tutti… Rafael Nadal. Da giovane Jacob voleva essere come lui: come tanti piccoli sportivi che sono cresciuti guardando il campione spagnolo ha amato il suo modo di gareggiare, di combattere, di affrontare le situazioni. E ha amato le cose che indossava, diverse dagli altri, come le sue indimenticabili maglie smanicate e i pantaloni a pinocchio.
La mentalità da underdog. L’underdog nello sport è colui che viene dato come sfavorito dai pronostici, o più in generale indica una persona in una posizione inferiore, svantaggiata e meno fortunata. Fearnley associa questo termine in parte a sé stesso, ma soprattutto a Stephen Curry, che non a caso è il suo idolo sportivo. Da quando l’inglese si è trasferito negli Stati Uniti ha iniziato ad appassionarsi di basket, spronato anche dalla famiglia della sua ragazza dove sono tutti cestisti. Così ha scoperto Steph Curry: “Penso che lui sia incredibile. Alcuni direbbero che è un po’ più piccolo del normale ma si è completamente distinto nella NBA ed è diventato uno dei più grandi di sempre. Penso che sia estremamente ammirevole. Rispetto molto il suo modo di essere come persona, e anche il suo gioco”. Curry è sempre stato additato come troppo piccolo o con le caviglie malandate ma ha dimostrato a tutti che si sbagliavano e Jacob, che come lui si è sentito un po’ un perdente prima di entrare nel circuito, lo trova ammirevole. Avere quel qualcosa in più che ti tira il fuori il meglio dalle persone, questo è Curry. Fearnley prende esempio da lui e cerca di fare lo stesso.
Bandiera inglese, di adozione americana, con un tocco italiano. “I don’t drink coffee, I take tea, my dear. I like my toast done on one side and you can hear it in my accent when I talk. I’m an Englishman in N… Texas” rivisitando la canzone di Sting, Fearnley è un inglese trapiantato in America. Le sue origini britanniche e la sua adozione americana è ben visibile nella cucina, che però ha anche un tocco tricolore. Infatti, uno dei piatti preferiti del tennista inglese è la pasta al pesto. Il suo cibo preferito però è l’uovo perché “le uova si possono mettere su tutto. Uova a colazione. Si può buttare un uovo su un soffritto. A volte si può buttare anche sulla pasta. Si può buttare un uovo su qualsiasi cosa, su un pollo, su una bistecca”. De gustibus non disputandum est.
Come sarebbe una giornata senza tennis. L’ideale per Jacob Fearnley sarebbe quello di svegliarsi tardi e fare un brunch. Un buon caffè, del tempo con gli amici, la ragazza e con tante passeggiate sarebbe il suo sogno, o quasi. A rendere perfetto il tutto manca solamente un cane. Attualmente non ne ha uno, ma in futuro sogna di averne così da poter trascorrere il tempo anche con lui in spiaggia e in totale relax.
Piedi grandi e grande cuore. Se chiedete a Jacob Fearnley cosa ricorda di quando Jack Draper era piccolino è proprio questo dettaglio, i piedi grandi: “Aveva piedi grandi e massicci. Sapevo che sarebbe stato alto perché suo padre era alto e aveva piedi enormi, e me lo ricordo così bene”. Si conoscono da quando sono ragazzini e un’altra cosa che Jacob ricorda è il grande cuore di Draper e il duro lavoro: “Ha lavorato duramente in modo folle, l’ho visto in prima linea. È fantastico per il tennis britannico e incredibile per me e per gli altri che aspirano a essere come lui”.
In un’altra vita, un giocatore di NBA. ‘Se potessi essere chiunque altro per un giorno, chi saresti?’ Jacob Fearnley vorrebbe essere un giocatore di NBA perché trova le loro vite fantastiche. Ovviamente non può essere certo di questa cosa “ma è quello che sembra”. Vorrebbe essere come Shai Gilgeous-Alexander, qualcuno che è anche molto figo e che probabilmente diventerà MVP. In un’ipotetica cena fuori con altre tre persone, sceglierebbe il suo idolo Stephen Curry, Michael Jordan e Djokovic.