Il tennis si prepara a riaprire i battenti seppur con una miriade di accorgimenti. Nei tornei dovrà essere presente una stanza di isolamento e un dottore che controllerà la temperatura di tutti

Il tennis inizia a vedere la luce in fondo al tunnel e si prepara alla cosiddetta «Fase 2». L’Itf ha pubblicato un vademecum intitolato Return to tennis come guida per le varie federazioni nazionali. Le regole si riferiscono, ovviamente, a incontri locali o – al più – nazionali e sono state scritte con l’aiuto dell’Organizzazione mondiale della sanità, prevedendo alcune specifiche azioni per cinque differenti figure: associazioni nazionali, giocatori e arbitri, organizzatori di tornei, staff degli eventi e spettatori.

Per quanto riguarda i giocatori, alcuni accorgimenti sono gli stessi che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi giorni. Cambiare campo da due lati diversi, usare set di palle diversi, arrivare al campo poco prima dell’orario di inizio già in tenuta da tennis e partire subito dopo il match senza la possibilità di uso delle docce. Nessuna condivisione di equipaggiamento, porte chiuse o – dove consentito pubblico – spettatori separati almeno da due metri. Dopo le raccomandazioni indispensabili, ve ne sono altre che riguardano gli standard raccomandati ossia giocare outdoor e solamente in singolare, predisporre dei controlli e delle certificazioni in cui si afferma di essere senza sintomi, tracciare i contatti in caso di infezione all’interno del sito e stabilire un protocollo per situazioni del genere.

La trattazione passa poi alle competizioni. L’Itf consiglia di giocare con membri locali con lo scopo di limitare il rischio di trasmissione del Covid-19 e di non giocare, ovviamente, in caso di sintomi o di contatto con altre persone che hanno contratto il virus. Sarà essenziale l’obbligo della mascherina fuori dal campo, mentre gli arbitri indosseranno anche i guanti. Evitare il più possibile di toccare superfici, igienizzare spesso le mani, tossire in un fazzoletto e gettarlo subito e non toccarsi il viso. Gli organizzatori dovranno cercare di prediligere eventi a porte chiuse e in singolare e, oltre a provvedere alle solite norme igieniche, predisporre una stanza di isolamento per casi sospetti, assicurare un dottore con mezzi adeguati (termometri a infrarossi, ad esempio) e controllare la temperatura a tutti coloro che prenderanno parte all’evento. I casi di Covid-19 dovranno poi essere segnalati all’Itf. I membri dello staff del torneo dovranno mantenere una distanza di almeno due metri tra loro così come gli spettatori (nel caso non fosse possibile, si dovrà giocare a porte chiuse), che dovranno lasciare il sito il più velocemente possibile dopo aver assistito ai match cui erano interessati. In caso di spettatore con sintomi da coronavirus dovrà essere informato il direttore del torneo, dovrà essere trasportato nella stanza di isolamento ed esaminato dal dottore. In caso di sospetto acclarato verrà messa in atto una procedura di evacuazione e altre persone sedute entro i tre metri dal caso sospetto saranno avvertiti e monitorati.