Più che i sorteggi per il turno di qualificazione del prossimo febbraio (l'Italia avrà una trasferta di media difficoltà in India), l'attesa era soprattutto per le wild card delle “Davis Cup Finals”. A parte le quattro semifinaliste del 2018, la formula studiata da Kosmos prevedeva la facoltà di invitare due nazioni a piacimento. Non ci sono state sorprese: insieme a Francia, Croazia, Spagna e Stati Uniti, dal 18 al 24 novembre 2019 vedremo Argentina e Gran Bretagna, rispettivamente numero 3 e 5 del ranking di Coppa Davis, nonché vincitrici di due delle ultime tre edizioni. Detto che i belgi non saranno particolarmente contenti, visto che la federazione belga aveva dato l'OK alla riforma in cambio delle promessa – più o meno velata – di una wild card, cerchiamo di capire perché sono stati scelti i due paesi che 36 anni fa furono protagonisti dell'assurda Guerra delle Falkland-Malvinas. “Siamo contenti e grati per l'opportunità e non abbiamo dubbi sul fatto che il team la sfrutterà – ha detto il presidente AAT Agustin Calleri, che era stato ben deciso nel riversare a favore di Piquè i nove voti argentini – a parte il beneficio sportivo, grazie a questa wild card avremo un notevole sollievo economico”. La sola partecipazione, infatti, garantirà 300.000 dollari alla federazioni, che possono diventare 1,25 milioni in caso di successo finale. Per quale ragione è stata scelta l'Argentina? Tradizione, attaccamento alla competizione e la costante presenza dei tifosi. “Non c'è show senza la tifoseria argentina” aveva detto Carlos Bravo, uomo ITF all'ultimo match che gli argentini hanno giocato a San Juan, contro la Colombia. Visto che Kosmos punta a creare uno spettacolo innovativo sia dentro che fuori dal campo, il calore degli argentini (che due anni fa andarono in 6.000 a Zagabria per la finale contro la Croazia) è ritenuto parte integrante di quello che hanno in mente.
OBIETTIVO DEL POTRO-MURRAY
E poi c'è la speranza di vedere in campo Juan Martin Del Potro. L'attuale numero 4 del mondo è un giocatore molto attraente per ITF e Kosmos, e pare che siano già iniziate le trattative per convincerlo alla retromarcia dalla decisione solennemente dichiarata dopo il trionfo del 2016: “Per me, la Coppa Davis finisce qui”. C'è chi è convinto che una sostanziosa garanzia economica potrebbe convincerlo a giocare. Inoltre ci sarebbe il vincolo secondo cui un giocatore deve giocare almeno tre volte in Davis nel quadriennio olimpico per partecipare ai Giochi. Tale vincolo, tuttavia, non si è rivelato clamorosamente rigido: ITF e Kosmos vogliono Del Potro perché lo ritengono – davvero – un personaggio in grado di poter contribuire al successo della competizione. A Madrid (sede che dovrebbe essere ufficializzata nei prossimi giorni) ci sarà anche la Gran Bretagna. Facile ipotizzare che le ragioni di questo invito siano simili: da una parte la passione del pubblico, spesso presente in gran numero (a Glasgow c'era il tutto esaurito per l'inutile match contro l'Uzbekistan, e anche la partecipazione in trasferta è spesso massiccia), e poi la possibilità di convocare un giocatore "attraente" come Andy Murray. Scott Lloyd, amministratore delegato LTA, ha accolto con piacere l'invito. “Anche se non abbiamo votato a favore delle riforme della Davis, abbiamo sempre detto che avremmo sostenuto l'ITF. Adesso il nostro lavoro è rimanere agganciati alla competizione”.
APERTURA OLIMPICA PER FEDERER
Sebbene diversi spettatori non gradiscano il principio della sede unica, il viaggio a Madrid dovrebbe garantire un buon numero di tifosi britannici. “Per quanto riguarda la Gran Bretagna, abbiamo visto che ha tifosi molto accesi, disposti a viaggiare – ha detto il presidente ITF Dave Haggerty – inoltre volevamo dare un senso alla partecipazione dei migliori giocatori e, se non ci fossero stati, assicurarci che ogni squadra fosse di alto livello”. Tale affermazione fa pensare che la Svizzera sia stata seriamente presa in considerazione per l'invito, come peraltro trapelato nei giorni scorsi. Gli svizzeri potrebbero contare su Roger Federer e Stan Wawrinka: in quel caso, sarebbero tra i favoriti per il titolo. Tuttavia, sembra improbabile che anche solo uno dei due sia disponibile. Per questo, hanno preferito costringere Laaksonen e Huesler a conquistarsi il posto a Madrid per conto loro. Ne consegue che ritengono più probabile il coinvolgimento di Andy Murray. Il discorso per l'eventuale eleggibilità olimpica di Federer (e, di riflesso, anche di Del Potro) è stato ridimensionato dallo stesso Haggerty. “Tra le regole ci sono cose riguardanti i vincitori di medaglie olimpiche e campioni Slam. Sarebbe fantastico avere un campione come Federer alle Olimpiadi”. Nel frattempo, il Belgio (quarto nel ranking di Coppa Davis e finalista nel 2015 e nel 2017) dovrà giocare il turno di qualificazione nonostante le ragioni che avevano spinto a supportare il cambiamento. Per Goffin e compagni, tra l'altro, ci sarà una delicata trasferta in Brasile, resa ancora più complicata dalla superficie (terra battuta) e dal periodo (subito dopo l'Australian Open). Bella riconoscenza. Ma in questa faccenda, si sa, l'unico collante è il denaro.
Francia
Croazia
Spagna
Stati Uniti
Argentina (WC)
Gran Bretagna (WC)
Vincenti degli spareggi
Brasile-Belgio
Uzbekistan-Serbia
Australia-Bosnia
India-Italia
Germania-Ungheria
Svizzera-Russia
Kazakhstan- ?
Repubblica Ceca-Olanda
Colombia-Svezia
Austria-Cile
Canada- ?
Cina-Giappone
I due tasselli mancanti saranno chiariti dopo i due match del Gruppo I – Zona Europa / Africa che si giocheranno a ottobre: Slovacchia-Bielorussia e Portogallo-Sudafrica.