Finale tutta azzurra al WTA di Acapulco: la Errani ha portato a 15-5 il bilancio stagionale battendo la Vinci, mentre la Pennetta ha lasciato quattro giochi alla Begu.
Sara Errani giocherà ad Acapulco la sesta finale WTA in carriera
Di Riccardo Bisti – 3 marzo 2012
Nelle note sul sito WTA, c’è scritto che il torneo preferito di Sara Errani è il WTA di Acapulco. Per questo, “Sarita” sarà doppiamente contenta per la finale centrata sulle rive della mitica spiaggia. Per lei è la sesta finale WTA, e adesso andrà a caccia del terzo titolo dopo quelli ottenuti “back to back” nel 2008, quando si impose a Palermo e Portorose. 25 anni ad aprile, la Errani ha messo il turbo alla sua carriera. Si pensava che dal “basso” dei suoi 164 centimetri avesse già raggiunto i propri limiti. Ma lei non c’è stata, e ha continuato a rincorrere se stessa. Quest’anno ha cambiato racchetta, e con la nuova Babolat riesce ad essere ancora più incisiva. Anche grazie a una maggiore aggressività ha superato Roberta Vinci in una finale tutta italiana, chiusa con il punteggio di 6-4 6-1. Non è stata una bella partita, come spesso accade nei derby tra giocatrici che si conoscono bene. Sara e Roberta sono grandi amiche, giocano pure il doppio insieme (con ottimi risultati: hanno fatto finale all’Australian Open e devono ancora giocare la semifinale ad Acapulco), dunque non ci sono segreti. La Vinci è partita meglio, salendo 4-2 grazie al consueto tennis vario e pieno di smorzate. Ma la condizione atletica della Errani è straripante, peraltro accompagnata da una grande fiducia. E’ così arrivato un parziale di sette giochi consecutivi che poi diventerà di 10 a 1 per infiocchettare il risultato finale.
Questa Errani può andare molto in alto. Di sicuro sarà in grado di tirare fuori il 100% dalle proprie possibilità…e magari anche qualcosa di più. Di sicuro batterà il proprio best ranking (31esima posizione, raccolta nel febbraio di 3 anni fa), poi può dare l’assalto alle prime 20. Azzardiamo: a fine 2012, la numero 1 azzurra potrebbe essere lei, soprattutto se la Schiavone non dovesse riuscire a tirarsi su da un periodo molto difficile. Per quanto riguarda la Pennetta, la troverà proprio in finale dopo che Flavia ha battuto con autorità la rumena Irina Camelia Begu con il punteggio di 6-2 6-2. Sarà l’ottava finale tutta italiana nella storia del circuito WTA, e la seconda tra Pennetta ed Errani: tre anni fa, nella sua magica estate, la Pennetta vinse 6-1 6-2 a Palermo e diede il via alla caccia alle top 10. Magari non ci sarebbe il sorpasso in classifica, ma il successo di “Sarita” avrebbe una valenza simbolica mica da ridere.
Nella seconda semifinale, giocata nella sera messicana, la Pennetta ha disposto con agio della giovane rumena, già battuta da Roberta Vinci nella finale di Budapest 2011. L'azzurra ha una classe infinitamente superiore rispetto alla Begu, che è una discreta picchiatrice ma ha la "mano quadra". Flavia si muove meglio, ha più talento, più esperienza e una tattica molto più evoluta. Normale che sia volata 5-1 nel primo set prima di chiudere 6-2. Qualche (minimo) problema in più nel secondo, quando la Begu ha infilato un break nel primo game. Per Flavia è stato fondamentale portarsi subito sull'1-1, poi il break decisivo è arrivato al sesto game, firmato da un gran dritto incrociato. Un doppio fallo della Begu ha fissato il 6-2 6-2 in poco più di un'ora, e adesso è già tempo di pensare alla finale tutta italiana, programmata per l'1.30 della notte tra sabato e domenica (il match andrà in diretta su SuperTennis, che ha meritoriamente acquisito i diritti in extremis).
LE FINALI TUTTE ITALIANE NEL CIRCUITO WTA
1985 – Barcellona – Cecchini b. Reggi 6-3 6-4
1990 – Estoril – Bonsignori b. Garrone 2-6 6-3 6-3
1991 – San Marino – Piccolini b. Farina 6-2 6-3
2003 – Casablanca – Grande b. An. Serra Zanetti 6-2 4-6 6-1
2007 – Bogotà – Vinci b. Garbin 6-7 6-4 0-3 rit.
2009 – Palermo – Pennetta b. Errani 6-1 6-2
2010 – Barcellona – Schiavone b. Vinci 6-1 6-1
2012 – Acapulco – Pennetta vs. Errani
L'OPINIONE DEL DIRETTORE
Tutto facile per la Errani, come al solito molto solida dal fondo, con i suoi colpi molto arrotati che non hanno permesso alla Vinci di comandare lo scambio e di dar fastidio con i suoi cambi di ritmo. Un match strano, vuoi perché le due ragazze sono particolarmente amiche (giocano pure il doppio insieme), vuoi perché l'atmosfera sugli spalti era quantomeno particolare, con pochissime decine di spettatori (la Errani è parsa quasi imbarazzata nel doverle salutare alla fine del match). Questo conferma il problema dei tornei combined (quelli dove si esibiscono sia gli uomini sia le donne), soprattutto nel caso che il tabellone femminile non sia costellato di top players. (Lor. Caz.)
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