In serata, il numero uno del mondo rimonta un set a Thomaz Bellucci, centra i quarti di finale ed esalta una volta di più gli spettatori del Foro Italico. “Che calore, è come se fossi un giocatore italiano”. Domani c'è Kei Nishikori.– Non poteva finire così. Novak Djokovic non poteva tradire il suo amato pubblico romano già negli ottavi, ed è stato di parola. Ha lasciato per strada un set al brasiliano Thomaz Bellucci ma l'ha spuntata al terzo, e col senno di poi è stato meglio così. Non tanto non per lui, rimasto in campo due ore esatte per timbrare il 5-7 6-2 6-3 che l’ha promosso ai quarti, quanto per gli spettatori, che hanno potuto ammirarlo il più possibile. Merito di un primo set dal rendimento non eccellente, ma anche di un ottimo Bellucci, capace di infiammare il campo con tanti colpi vincenti. Partito dalle qualificazioni, il brasiliano è arrivato a un set dall’impresa. Pareva indemoniato: colpiva ogni palla al massimo della forza, usando la sua Wilson come un cannone al servizio, sempre sopra i 200 km/h. Si è difeso dai tentativi di Djokovic e ha contrattaccato coi suoi angoli mancini, bombardando ‘Nole’ soprattutto con il lungolinea. Una tattica che ha pagato al primo assalto: break a 15 e via a servire per il set, chiuso con grande autorità per la gioia di uno suo caldissimo sostenitore, che dall’ultima fila del Centrale saltellava a ogni punto sventolando la bandiera carioca. Tuttavia, non ha mai dato l’impressione di potercela fare per davvero. Djokovic aveva troppo margine, e appena ha iniziato a giocare "da Djokovic" il match ha cambiato padrone.
 
“HO SENTITO IL PUBBLICO AL MIO FIANCO”
Invece che sbagliare alla quinta palla sbagliava alla decima, poi alla dodicesima, poi non sbagliava più: nel secondo set ha allungato sul 2-1 e salutato la compagnia, nel terzo ha fatto un po’ più fatica a staccare Bellucci, ma ci è riuscito comunque nella fase centrale, aiutato da tre errori di diritto del brasiliano nel sesto game. A quel punto, Bellucci ha giusto trovato il tempo per un game da superman che ha riportato il match ‘on serve’, ma è servito solo a rimandare di qualche minuto il KO. Un nuovo break ha dato il 5-3 a Djokovic, poi chirurgico nel non regalare più nulla. “Mi aspettavo un match difficile – ha detto in italiano in conferenza stampa – contro uno specialista di questa superficie e che non aveva nulla da perdere. Così ha giocato, con tanta aggressività da entrambe le parti e variando molto il servizio. Ho fatto fatica a trovare la giusta posizione in campo, ma ci sono riuscito e questo match mi dà fiducia per i prossimi”. A fine incontro, dopo aver raccolto il boato della folla, ha ringraziato come poteva, pennarellone alla mano, scrivendo ‘Roma Ti Amo’ sulla telecamera. Una conferma dell’amore per il torneo e la città, ma anche per l’Italia in generale, che iniziò a rapirgli il cuore quando era ancora un giovane partito dalla Jugoslavia in cerca di un futuro lontano dalle bombe. Il premio dell’applausometro del Foro Italico rimane nelle mani di Roger Federer, venerato quasi fosse una divinità, ma la distanza si assottiglia di anno in anno. “Se devo essere sincero, a volte mi capita di sentirmi come se fossi un giocatore italiano. Lo apprezzo molto, ogni volta che scendo in campo so che avrò un aiuto importante. Anche oggi, quando ero sotto di un set, ho sentito che il pubblico era con me, mi ha dato una spinta preziosa per rientrare nel match. È così da almeno 5 anni”.
 
NISHIKORI PER UN POSTO IN SEMIFINALE
Il numero uno del mondo ha saltato Madrid per non sforzarsi troppo in vista del Roland Garros, e la scelta potrebbe risultare decisiva nel fine settimana, contro avversari sicuramente più provati. Il primo sarà il giapponese Kei Nishikori, che alla Caja Magica è arrivato in semifinale e sta piacendo anche a Roma, dove oggi ha regolato Viktor Troicki per 6-4 6-3. Sul campo in cui ha dato vita a uno dei siparietti più divertenti degli anni recenti, il serbo ha fatto il possibile, ma non ha trovato troppo aiuto dal servizio, di solito molto più incisivo. Senza la sua arma principale non è riuscito a dar troppo fastidio al nipponico, accompagnato a Roma da un folto staff ma anche da una decina di giornalisti dagli occhi a mandorla. Da quando in patria è diventato una sorta di istituzione, lo seguono come un ombra in ogni angolo del mondo. “Contro Kei non sarà facile – ha chiuso ‘Nole’ –, da quando ha iniziato a lavorare con Michael Chang e cresciuto molto. Rispetto a stasera, spero di iniziare con più concentrazione e aggressività. Come Bellucci non ha nulla da perdere, ed entrerà in campo con tanta voglia di vincere”. Vero, ma ‘Nole’ avrà il vantaggio di giocare praticamente in casa. “The love keep going”. L’ha detto lui.
 
MASTERS 1000 ROMA – Ottavi di finale
Novak Djokovic (SRB) b. Thomaz Bellucci (BRA) 5-7 6-2 6-3
Kei Nishikori (JPN) b. Viktor Troicki (SRB) 6-4 6-3