ROLAND GARROS – Lo spagnolo sulla strada degli italiani: supera in tre set un discreto Bolelli e adesso attende Andreas Seppi, bravo a tenere a bada Juan Monaco.

Di Riccardo Bisti – 29 maggio 2014

 
Quando può giocare senza pressione, Andreas Seppi offre sempre il meglio di sé. Lo sta dimostrando in questo Roland Garros, dove prosegue un cammino silenzioso che gli ha regalato il terzo turno per per il terzo anno di fila (nel 2012 si spinse addirittura fino agli ottavi). Contro un Juan Monaco un po’ alla deriva, Andreas non ha rischiato quasi nulla e ha risolto alla grande gli unici momenti difficili. Adesso il suo percorso dovrebbe interrompersi contro David Ferrer, lo stesso che ha messo fine alla corsa di Simone Bolelli. Tutto regolare, non ci si poteva aspettare nulla di diverso, se non (forse) qualche game in più per il bolognese. Il problema di Simone è che “Ferru” si è presentato a Parigi tirato a lucido, al top della condizione.
 
ANDREAS FA IL SUO DOVERE
Onorata la 32esima testa di serie. Nel torneo delle sorprese, non era affatto scontato. L’azzurro ha superato Juan Monaco con un netto 6-2 6-4 6-4. In altri tempi sarebbe stata battaglia, ma aver tenuto a bada l’argentino è segno di maturità. Andreas ha dominato il primo set ed è stato più freddo nel secondo. Ha sciupato alcune palle break in avvio, ma ha aspettato il momento giusto per azzannare l’avversario. L’occasione è arrivata sul 5-4 e l’ha sfruttata con un break a zero. Monaco era sofferente all’anca sinistra, ma ha provato a lottare fino alla fine. L’argentino ha preso un break di vantaggio nel terzo, ma Andreas l’ha prontamente cancellato. Gli ultimi fuochi del “Pico” sono arrivati sul 3-3, ma Andreas è stato bravo a cancellare tutte le occasioni salvo punirlo (ancora una volta!) nel decimo game. Seppi è piaciuto in risposta, ed anche al servizio non è andato male. Contro Ferrer, per giocarsi la sua partita, dovrà aumentare la percentuale di prime palle. Purtroppo per lui, lo spagnolo è il peggior avversario possibile: si sono affrontati sei volte e ha sempre vinto Ferru, peraltro senza cedere un solo set.
 
BOLE, ADESSO SI RIPARTE
E’ finita 6-2 6-3 6-2, e tutto sommato ci sta. Il divario tra i due giocatori è piuttosto ampio, anche se Simone vale molto di più, anche della 125esima posizione che andrà ad occupare tra un paio di lunedì. Ferrer sbaglia poco, ma soprattutto induce l’avversario a sbagliare. E se giochi un tennis ad alto rischio, è ancora più dura restargli incollato. In tre set, Simone ha commesso 48 errori. Troppi, forse. Ma un numero logico in relazione alla qualità dell’avversario. Rimpianti? Forse solo le due palle break sul 3-3 del secondo set. Fosse andato avanti, chissà, avrebbe preso un pizzico di fiducia e magari strappato quel set che poi era il vero obiettivo di giornata. Sfumata l’occasione, ha perso malamente a zero il servizio nel turno successivo. Ma ci sta: come ha detto il “Bole” nel dopo partita, tornare a giocare questi tornei e contro questi avversari è la cosa più importante. Riuscirci in così poco tempo, dopo aver rischiato di uscire addirittura dai primi 600, è una piacevole sorpresa. Adesso è tempo di erba, dove ci sono ottimi ricordi anche se un po’ datati. Obiettivo minimo: superare le qualificazioni a Roehampton e mettere piede a Church Road. I top-100 arriveranno subito dopo.