Camila Giorgi e Sara Errani sono il presente e il futuro del nostro team di Fed Cup. Diverse per carattere, tecnica e mentalità, saranno le nostre punte negli anni a venire. E magari proveranno ad aprire un nuovo ciclo. (Foto Costantini-FIT)  

GENOVA – “Domani devo affrontare la Errani? Non so se sia meglio affrontare un martello pneumatico o un'ulcera”. Le parole di Alize Cornet, stordita dalle botte di Camila Giorgi come un pugile suonato, sono la fotografia perfetta dell'Italia di Fed Cup. Da una parte c'è Camila bum-bum, che ha rispedito al mittente le speranze della francese martellandola dalla prima all'ultima palla, senza un calo. Dall'altra c'è Sarita, ben nota, il cui tennis – per dirla con la francese – provoca un'ulcera. Lenta, ma inesorabile. Lo sa bene Caroline Garcia, autrice di una partita dignitosa, piena di fiammate ma anche di passaggi a vuoto indotti dalla Errani. Caroline doveva faticare il triplo per portare a casa un game, così franava in quello successivo. “Ho perso dei game in 30 secondi”. Ovvio, erano figli dei precedenti. Magari oggi ci sarà un ribaltone (Amelie Mauresmo si è rifiutata di definire “miracolo” un'eventuale rimonta transalpina, ma sembra fantatennis…), ma l'impressione è che Corrado Barazzutti abbia le idee più chiare per il futuro. E se la ride il suo successore, chiunque esso sia, se davvero “Barazza” lascerà i suoi incarichi al termine del quadriennio (dunque a fine 2016). L'Italia di Fed Cup può contare su due giocatrici diversissime per provenienza, mentalità e stile. Però vincenti. Al di là delle parole e delle frasi di facciata, non sappiamo se la Giorgi si sia integrata al 100% nel team. Ma poco importa: ciò che conta sono i risultati, e per portarli a casa non è necessario essere amiche per la pelle (anche se Errani-Vinci si sono costruite i loro trionfi basandosi proprio sulla loro amicizia). Basta remare nella stessa direzione come fecero, ad esempio, Vilas-Clerc e persino Becker-Stich. Per questo, il ruolo del capitano è fondamentale. L'impressione è che Barazzutti lo stia facendo piuttosto bene, gettando basi interessanti per il futuro.


CAMILA FA PARLARE LA RACCHETTA

La Giorgi è la più giovane del gruppo. Le sue potenzialità stanno dando ragione alla lunga trattativa portata avanti dalla FIT per assicurarsi le sue prestazioni. Per anni è stata un oggetto misterioso, distante dalla realtà nazionale (ha saltato per diversi anni gli Internazionali BNL d'Italia). Sottotraccia, la federtennis cercava di raggiungere un accordo con lei e con il suo staff. La fumata bianca è arrivata nell'estate 2013: da allora, il supporto tecnico-medico della FIT le ha sistemato i problemi fisici e le ha dato le strutture necessarie per allenarsi su buoni livelli. Il suo inserimento è fondamentale perchè le ragazze nate dal 1990 in poi sembrano un gradino sotto, o magari non hanno espresso tutto il loro potenziale. Dopo una generazione d'oro c'eravamo abituati troppo bene: potenzialmente, Camila sembra l'unica in grado di piombare tra le top-10. Continua ad essere di poche parole, a “far parlare la racchetta” come diceva Pete Sampras, ma piano piano sembra più a suo agio in un contesto di squadra. Permangono alcune perplessità sul suo “microcosmo”, che però sembra talmente strutturato da far pensare che potrebbe restare uguale per tutta la sua carriera. Solo a conti fatti si potrà dire se è stato un bene. Di certo è destinata a diventare la numero 1 d'Italia e la figura più importante per la Fed Cup che verrà.


SARITA HA ANCORA BENZINA

Sara Errani è tutt'altro che una “vecchietta”. Classe 1987, compirà 28 anni in aprile e sembra avere ancora benzina sufficiente. Vinci (32 anni), Pennetta (33) e Schiavone (35) non hanno ancora troppi anni davanti a sé. E' normale. Se la Errani mantiene la giusta mentalità (e perchè dovremmo dubitarne?), può restare ad alti livelli per almeno altri cinque anni. La Giorgi tira una fiammata, lei fa tirare un colpo in più all'avversaria. La Giorgi spara un servizio a 200 km/h, lei si limita a una rimessa in gioco. Camila predilige il veloce, Sara è la regina della terra. Camila spinge, Sara ribatte. Camila vuole sfondare l'avversaria entro 3-4 colpi, Sara gode nello sfiancarla e portarla allo sfinimento tecnico e atletico. Se le loro qualità si potessero mescolare, verrebbe fuori una giocatrice perfetta. Non è possibile, ma anche così l'Italia può vivere con ottimismo. Se Sarita batterà la Cornet (con cui non perde da 7 anni) e ci spingerà in semifinale, il weekend di Genova potrebbe essere ricordato come la nascita di una Nuova Italia dopo un 2014 di transizione. Un'Italia che può continuare ad aggiungere stelline nelle tute di rappresentanza. Stelline che rappresentano il numero di successi in Fed Cup. Con la Repubblica Ceca da affrontare in casa, forse, il 2015 potrebbe essere un anno buono. Nella parte bassa del tabellone c'è ancora bagarre. Diciamo che sarebbe molto divertente una finale in Russia, con la presenza di Maria Sharapova…

 

FED CUP 2015 – Primo Turno

ITALIA – FRANCIA 2-0

Sara Errani (ITA) b. Caroline Garcia (FRA) 7-6 7-5

Camila Giorgi (ITA) b. Alize Cornet (FRA) 6-4 6-2

 

Domenica

Sara Errani (ITA) vs. Alize Cornet (FRA)

Camila Giorgi (ITA) vs. Caroline Garcia (FRA)

Eventuale Doppio