Pessimo esordio al WTA Premier di Montreal. La Errani è travolta dalla Lisicki ("Campo troppo veloce"), la Vinci gioca male i punti importanti contro la Zahlavova, la Pennetta si fa battere dalla Putintseva.
Di Riccardo Bisti – 5 agosto 2014
C’è questa abitudine, legittima ma tipicamente italiana, secondo cui le vacanze estive sono sacre. Solo che nel tennis non va così. Il post Wimbledon è un periodo delicato, in cui ci sono in palio tanti punti e bisogna “caricare” in vista del cemento americano, dove si assestano definitivamente le gerarchie stagionali. Quest’anno Sara Errani si è presa qualche giorno di vacanza per “staccare” dopo l’iperattività di primavera e di inizio estate. Una scelta legittima, che magari pagherà con i prossimi tornei. In fondo, il riposo è importante almeno quando l’allenamento. Ma di certo non potevamo aspettarci una Errani al 100% al Premier Five di Montreal, dove si è arresa al primo turno contro “Bum Bum Bine” Lisicki. Il 6-1 7-5 finale è frutto di tanti fattori. In primis, Sabine è arrivata in America molto prima della Errani, giocando il torneo di Stanford in cui ha scagliato il servizio più potente nella storia della WTA (211 km/h, meglio di Venus Williams). Era dunque più abituata a clima e condizioni, anche se California e Quebec sono piuttosto lontane. E poi c’è quel servizio che fa i buchi per terra, esaltato da un campo piuttosto veloce. Sarita recrimina proprio per la rapidità del Decoturf, a suo dire eccessiva. In due set, la tedesca ha sparato 40 colpi vincenti contro i 4 dell’azzurra. Su un campo così rapido, l’incidenza dei colpi di inizio gioco è ancora più importante. Ed è l’unica situazione tattica in cui Sara è nettamente inferiore alla Lisicki. Eppure il match avrebbe potuto cambiare nel secondo set, quando la Errani è stata avanti prima 3-0 e poi 5-3, ma ha perso gli ultimi quattro giochi mostrando un atteggiamento non troppo positivo, come se le mancasse un pizzico di fiducia. Nel post-match, parlando con Vanni Gibertini, ha detto di non aver giocato una brutta partita e ha ribadito le difficoltà nel gestire un campo così rapido. Ci riproverà a Cincinnati, con un po’ di cemento in più sulle gambe. Ma non c’è dubbio che la corsa al Masters abbia subito un duro colpo. Per rientrare in corsa, avrà bisogno di un exploit nei prossimi due tornei. Ma il tris, ad oggi, sembra piuttosto difficile.
IL PASSO INDIETRO DI ROBERTA
Delude anche Roberta Vinci. Reduce da un buon mese di luglio, in cui aveva centrato due finali consecutive a Bucarest e Istanbul, sperava di raccogliere punti pesanti. L’avversaria non era semplice, poichè Barbora Zahlavova Strycova sta vivendo il miglior periodo in carriera, culminato con i quarti a Wimbledon. La ceca si è imposta con un doppio 7-5 in un match giocato in contemporanea a quello della Errani. Ci sono tante recriminazioni, poichè l’azzurra è stata avanti di un break nel primo set, ma le è mancata un pizzico di cattiveria. La partita avrebbe potuto girare nel secondo, quando la Vinci aveva ripreso un break di svantaggio e ha avuto le sue chance sul 5-5, in un game eterno dove ha sciupato ben quattro palle break. La ceca ha tenuto il game con i denti, recuperando da 15-40, e ha raccolto i frutti della tenacia nell'ultimo gioco, quando Roberta si è sciolta come neve al sole, affossando l’ultima volèe. Con la brutta sconfitta serale di Flavia Pennetta (KO contro la tignosa Yulia Putintseva), il bilancio si è fatto ancora più pesante. Martedì proveremo a rifarci con Karin Knapp (brava a passare le qualificazioni, opposta a Caroline Garcia) e l’attesa Camila Giorgi. L’italoargentina avrà un match difficile contro Andrea Petkovic, una delle giocatrici più in forma del 2014 (e recente semifinalista a Stanford). Con la speranza di dare un senso alla trasferta azzurra nel Canada francofono.
WTA PREMIER FIVE MONTREAL – IL TABELLONE
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