Nessuna sorpresa in vista di Belgio-Italia nel “nomination day” per i quarti di finale di Coppa Davis: Corrado Barazzutti conferma il quartetto vittorioso in Argentina, mentre il capitano belga Johan Van Herck ritrova il suo numero uno David Goffin. Secondo il presidente FIT Angelo Binaghi, intervenuto a Rai GR Parlamento, l’Italia parte sfavorita. “Ma molto dipenderà dalle condizioni di Fognini”.Mentre la Gran Bretagna incassa il (previsto) forfait di Andy Murray per il quarto di Coppa Davis contro la Francia, Italia e Belgio possono sorridere. Come già a febbraio in Argentina, anche allo Spiroudome di Charleroi il capitano azzurro Corrado Barazzutti potrà portare il suo quartetto ideale, Fognini-Lorenzi-Seppi-Bolelli; mentre il ct belga Johan Van Herck ritrova David Goffin, grande assente nella sfida di primo turno contro la Germania. Il 26enne di Rocourt ha mantenuto la promessa: aveva detto che in caso di passaggio ai quarti di finale non sarebbe mancato, e così tornerà a dar man forte ai compagni, dall’eroe di Francoforte Steve Darcis, a Ruben Bemelmans e Joris De Loore, confermati per il doppio dopo i miracoli compiuti nelle ultime due sfide. Da insospettabili hanno sconfitto prima Melo/Soares e poi i fratelli Zverev, e potrebbero diventare determinanti anche nella sfida dello Spiroudome, dove l’Italia torna a 11 anni di distanza dal primo storico successo delle ragazze di Fed Cup, che ha dato il via all’epopea trionfale destinata presto a rimanere soltanto un lontano ricordo. Ma questo a Fognini e compagni non interessa: quello che conta è provare a replicare la semifinale del 2014, sperando in un aiutino dalla superficie. Visto che, nonostante manchino ancora una decina di giorni, sembrano già scontati anche i nomi dei singolaristi (dato che Seppi sul veloce è più forte di Lorenzi), l’unica incognita resta la velocità del campo scelta dei belgi: avranno preferito esaltare le qualità dei loro giocatori, puntando su una superficie di media velocità, o avranno scelto di penalizzare il più possibile gli azzurri con un campo molto rapido? Lo scopriremo lunedì, quando gli azzurri metteranno piede a Charleroi per i primi allenamenti.
BINAGHI PUNTA SU FOGNINI
L’impressione è che il Belgio abbia una marcia in più, come confermato nella giornata di ieri dal presidente della Federazione Italiana Tennis Angelo Binaghi, intervenuto telefonicamente nella trasmissione radiofonica “la Politica nel Pallone”, in onda su Rai GR Parlamento. “Partiamo sfavoriti – ha detto l’ingegnere sardo – perché il Belgio è una formazione molto forte. Negli ultimi anni ha anche raggiunta una finale, e può contare su un ottimo giocatore come David Goffin. Ma credo che l’Italia possa avere comunque le proprie chance. Credo che ci siano soltanto pochi giocatori al mondo contro i quali Fognini parte battuto, su tutte le superfici, e poi abbiamo un buon doppio, e anche il resto della squadra si sta ben comportando. Andiamo ad affrontare il Belgio a testa alta, in uno stadio che ci evoca ottimi ricordi”. Secondo Binaghi saranno determinanti le condizioni di Fognini, che fra Indian Wells e Miami ha lanciato più di un messaggio positivo a Corrado Barazzutti (e non solo). “Gli acuti che riesce a raggiungere lui non li ha nessuno dei nostri. Naturalmente oltre a quelli ci sono anche dei “down” altrettanto profondi, che creano grande ansia al capitano e a tutti noi che lo seguiamo e vorremmo vedere ogni giorno quel Fognini che arrivò al numero 12 del mondo (in realtà 13, ndr). Ormai ha 30 anni: è l’età della maturità. Bisognerà che inizi a vincere qualcosa di molto serio. Ma prima deve trovare un livello di base più costante, più consono alle sue reali qualità. A quel punto azzeccare la settimana buona diventerebbe più facile. A Miami sta giocando bene, più che l’ottavo di finale raggiunto credo sia stato importante vincere tre buoni incontri di fila, soprattutto gli ultimi due al terzo set. Sappiamo che ha nella continuità uno dei suoi problemi, forse il più grosso. Perciò questo è un bel risultato, positivo anche in chiave Coppa Davis”.